Partono i lavori all'ex carcere di Sant'Agata: si realizzeranno appartamenti e spazi pubblici
Un progetto finanziato quasi interamente (quasi nove milioni di euro) attraverso il bando Pinqua, che si estende per circa 2.500 mq
L’ex carcere di Sant’Agata si prepara a rinascere e tornare completamente fruibile dalla cittadinanza. Parte proprio in questi giorni il cantiere, finanziato quasi interamente (circa 8 milioni di euro vengono dalla UE, 800mila euro saranno investiti dal Comune di Bergamo) attraverso il bando Pinqua.
Il progetto, redatto dallo studio Cn10 e dall’Architetto Gianluca Gelmini (che si è aggiudicato una gara pubblica indetta per la progettazione) conferma la complessiva ristrutturazione dell’immobile che consentirà di ricavare nell’ex carcere di Sant’Agata appartamenti con affitti agevolati accanto a spazi pubblici.
Gli ultimi due piani dell’ex monastero teatino rimangono quelli in cui verranno ricavate le nuove residenze: qui infatti si prevedono quindici appartamenti a canone agevolato, ideali per giovani e giovani coppie. Il piano dell’ex circoscrizione, ossia quello a cui si accede da vicolo Sant’Agata, verrà invece trasformato nel "museo del carcere", per consentire di diffondere la storia che ha caratterizzato il complesso.
Anche spazi per associazioni locali
La ristrutturazione investirà una superficie di circa 2.500 metri quadrati. Il complesso, ceduto nel 2012 dal demanio al Comune, ospiterà anche spazi con altre destinazioni. Per esempio, nel piano affacciato su via del Vagine ci saranno locali tecnici e per le associazioni locali, mentre al piano del cortile dell’ora d’aria, dove si trovano la chiesetta e la mensa dell’ex carcere, verranno ricavati spazi pubblici polifunzionali.
«Dopo dodici anni dalla cessione dell’ex carcere e il tentativo fallito nel 2014 di sua sistemazione si avviano finalmente, dopo gli interventi della Cooperativa Città Alta, i lavori che porteranno a compimento l’intero complesso restituendo attraverso nuove funzioni pubbliche un luogo che ha sempre avuto un ruolo significativo nella storia di Bergamo - commenta l’assessore alla riqualificazione urbana, Francesco Valesini -. Ciò avviene dopo l’inaugurazione dei giorni scorsi di Casa Suardi a testimonianza dell’attenzione che l’Amministrazione ha riposto in questi anni nei luoghi della nostra memoria collettiva».
Speriamo che gli spazi abitativi vengano assegnati a residenti veri! Che quegli spazi non diventino ,come molti altri, non solo in Città Alta, dei b&b fruibili da turisti mordi e fuggi ! Se saranno effettivamente abitati da giovani famiglie e da associazioni benvenga ...in quel caso si che si potrebbe dire che è un buon giorno per Città Alta e per Bergamo ,altrimenti si tratterebbe solo di un ennesima opera che costa senza fornire alcun vantaggio a nessuno.