Analisi e controanalisi

Piscina chiusa, monta la polemica fra gestore, Ats e Comune di Casnigo

Dopo l'ordinanza del sindaco Enzo Poli, arrivano le sottolineature degli enti. Sui social un audio anonimo e l'avviso del gestore agli utenti

Piscina chiusa, monta la polemica fra gestore, Ats e Comune di Casnigo
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di Giambattista Gherardi

Tiene banco in Val Gandino la chiusura temporanea della vasca principale (piscina adulti) del Centro Sportivo di Casnigo, a seguito di un’ordinanza del sindaco Enzo Poli emessa a fronte di una specifica comunicazione diramata dall’Ats - Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo in data 28 marzo.

L’impianto natatorio rappresenta il cuore del complesso che fa capo, attraverso la Impianti Polisportivi spa, ai comuni di Casnigo, Gandino, Leffe, Peia, Cazzano S. Andrea, Colzate, Vertova, Gazzaniga, Fiorano al Serio e Cene. È gestito dalla società Blu Ssdarl, cui è stata comunicata l’ordinanza comunale.

«In data 27 marzo 2023 - spiega il sindaco Enzo Poli in una nota - l'Ats di Bergamo, dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria, ha rilevato la presenza di parametri patogeni nell'acqua delle piscine di Casnigo ed in data 28 marzo ne proponeva la chiusura al sottoscritto quale Autorità sanitaria locale competente. In cinque anni di mandato mai era accaduto che la Ats assumesse simile iniziativa. Di conseguenza ho ordinato la chiusura delle Piscine lo stesso giorno, fino al ripristino delle condizioni di salubrità dell'acqua a cura del gestore ed in contraddittorio con ATS di Bergamo. L'eccezionalità della vicenda ha convinto della necessità di intervenire tempestivamente a tutela della salute dei bambini delle scuole e dei cittadini tutti che frequentano l'impianto. Ci si augura il veloce superamento della situazione e la riapertura della struttura».


Un chiarimento che mercoledì 29 marzo era arrivato anche attraverso una nota dell’Ats. «A seguito della proposta fatta da Ats all’Amministrazione Comunale di Casnigo - si legge - relativa alla chiusura della vasca coperta adulti di un impianto natatorio sito nel territorio comunale, molti cittadini si sono rivolti ai nostri uffici per ottenere chiarimenti se trattasi di un’effettiva situazione di pericolosità per coloro che nei giorni scorsi hanno frequentato l’impianto. Si precisa che Ats Bergamo esplica un’azione di vigilanza sugli impianti natatori prevista dalla DGR 2552/2006.

La proposta di provvedimento è stata supportata dal riscontro analitico non conforme delle acque campionate nell’impianto. In particolare, è stato riscontrato il superamento di parametri chimici e microbiologici patogeni (seppur di minima entità) sufficienti per l’emissione, a livello precauzionale, della proposta di provvedimento fino a loro risoluzione. Contatti intercorsi con il Gestore ci hanno già permesso di prendere atto del ripristino dei parametri chimici, mentre per quelli microbiologici è necessario attendere i tempi tecnici di laboratorio».


La chiusura della piscina ha destato parecchio scalpore in Val Gandino, anche per il fatto che le attività riservate ai ragazzi delle scuole sono state in molti casi sospese e rinviate. Le attività nella piccola vasca didattica (baby e superbaby) sono invece continuate regolarmente. Di telefono in telefono attraverso Whatsapp è circolato un audio anonino, con la supposta ridimensionata ricostruzione degli eventi e l’ipotesi di un contenzioso legale che la società di gestione sarebbe intenzionata ad aprire.

Al momento il Centro Sportivo Casnigo, attraverso la sua pagina ufficiale sui social, ha semplicemente confermato la chiusura e l’attesa per una nuova decisione di Ats che potrebbe portare alla revoca dell’Ordinanza comunale e alla riapertura.

«Siamo in attesa – si legge online da parte della società i gestione - di ricevere da parte di Ats la revoca della chiusura con il rientro di tutti i parametri dell’acqua. Qualora non doveste ricevere personalmente comunicazione di sospensione da parte nostra, i corsi si svolgeranno regolarmente. Vi chiediamo di pazientare perché dobbiamo soddisfare i tempi burocratici necessari. Comunichiamo inoltre che non sussistono motivazioni tali da significare una situazione di pericolo per la salute pubblica».

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