interrogazione

Pizzale degli Alpini, le minoranze chiedono di «rimodulare il programma per il rumore»

I consiglieri di Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Bergamo ideale fanno notare tutto quello che non va nella gestione dell'area

Pizzale degli Alpini, le minoranze chiedono di «rimodulare il programma per il rumore»
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La Nxt Station in Piazzale degli Alpini ha fatto molto discutere lo scorso anno e anche per questo 2023, ora che si è giunti agli albori di quella che è la programmazione estiva di eventi e concerti, la prima legna per accendere la polemica è stata già gettata. La minoranza, unita in Lega (Alessandro Carrara, Enrico Facoetti, Giacomo Stucchi, Alberto Ribolla, Stefano Rovetta, Luisa Pecce), Forza Italia, Fratelli d'Italia (Gianfranco Ceci), Fratelli d'Italia (Ida Tentorio e Filippo Bianchi) e Bergamo Ideale (Danilo Minuti e Luca Nosari) ha presentato una interrogazione a risposta scritta per mostrare il proprio disappunto.

Frequentazione ancora esigua

Nel testo viene ricostruito l'iter di riqualificazione dell'area, che si sottolinea esser costato due milioni di euro. Pur ammettendo poi che «una città più animata è sicuramente una città più sicura», i consiglieri fanno notare come «la frequentazione dello spazio allestito rimane esigua dove, ad esclusione delle date degli eventi singoli che comunque non registrano partecipazioni massive, nelle date "normali" si contano poche decine di persone» .I numeri record di presenze, fino a 100 mila in 148 giorni di programmazione dello scorso anno, non interessano quindi in questo ragionamento che mette al centro la piazza come luogo di scambio quotidiano.

Le problematiche si sono solo spostate

Sull'aspetto di chi e come frequenta lo spazio, puntualizzano: «Il progetto di riqualificazione di Piazzale Alpini è stato pensato dall’Amministrazione comunale per cercare di sistemare alcune problematiche che attanagliavano l’area ormai da anni quali spaccio, degrado e cattive frequentazioni A distanza di quasi due anni dalla fine dei lavori le problematiche non sono state ancora risolte infatti, le criticità che si riscontravano prima dell’intervento dell’Amministrazione Comunale, si sono replicate nelle medesime forme con la differenza che i fenomeni indicati ora si verificano lungo il perimetro che delimita l’area in concessione al privato»

Scegliere il privato ? Incoerente

In particolare, le critiche vanno contro la privatizzazione dell'area:«da due stagioni estive l’area recintata per farne uno spazio dedicato a concerti ed intrattenimento di vario genere in gestione ad una società privata». Secondo le minoranze questa scelta «cozza con un’Amministrazione che si è sempre dichiarata contro "i muri e le barriere" e che fa dell’inclusione e della partecipazione alcuni dei suoi cavalli di battaglia».

Disturbo acustico

Inoltre, in vista della stagione appena avviata della Nxt Station elencano i problemi collegati ai concerti: «Da oggi fino a settembre all’interno dell’area sono stati programmati una quarantina di concerti (2 a settimana). Il rumore acustico che deriva dai concerti (che sfora sempre i 65 decibel consentiti) non solo si protrae per tutta la durata degli eventi ma si allunga anche alle ore che precedono i live a causa delle prove tecniche che obbligano i residenti ad avere rumore continuativo per 6/7 ore al giorno. I residenti hanno intrapreso una raccolta firme per chiedere la diminuzione dei disagi derivanti da Piazzale Alpini».

L'invito a «rimodulare il programma»

Per questo, le minoranze si chiedono «se non intenda venire incontro alle richieste di residenti e commercianti della zona». Non solo, sollecitano l'amministrazione a «rimodulare il programma di eventi soprattutto per quanto riguarda anche il rumore prodotto dalle prove e dai live». A monte quindi la questione è «se si sia fatto un errore di valutazione in fase di progettazione dell’opera e successivamente nell’allestimento di quest’area che oltre a recare diversi disagi risulta ad oggi ancora molto poco attrattiva».

Una cultura più diffusa

Chiosano: «Nell’anno della Capitale della Cultura sarebbe stato più opportuno distribuire gli eventi legati all’intrattenimento e al divertimento in tutte le zone della città in modo da ravvivare varie zone della città, diluendo altresì i disagi derivanti da questo tipo di manifestazioni e circoscrivendoli di volta in volta in uno spazio diverso»

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