Spettro fusione

Pochi bambini in Val Brembana, le scuole di Valnegra (con l'Alta Valle) e San Giovanni si uniranno?

In Consiglio d'Istituto si è parlato di un possibile accorpamento tra i due istituti comprensivi. È l'ennesima «questione di numeri»

Pochi bambini in Val Brembana, le scuole di Valnegra (con l'Alta Valle) e San Giovanni si uniranno?
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di Eleonora Busi

Fusione. È la parola jolly, quella che si usa quando si prova a dare una giustificazione a numeri troppo bassi per permettere a qualcosa (un'istituzione, un'azienda, un'industria) di continuare a vivere. Si è parlato di fusione anche ieri (25 maggio) in alta Valle Brembana: non tra Comuni, bensì tra istituti scolastici. E più precisamente tra l'Istituto Comprensivo di Valnegra - che riunisce sotto la propria ala l'intera offerta scolastica dell'Oltre Goggia - e l'Istituto Comprensivo di San Giovanni Bianco.

«Questione di numeri - racconta chi era presente al Consiglio d'Istituto -. L'intento, forse, è quello di anticipare un inevitabile punto di rottura». Trovare, insomma, una quadra, una soluzione che sia meno drammatica per tutti. D'altronde non sarebbe nemmeno la prima volta: già nel 2000, per effetto del piano di dimensionamento provinciale (leggasi: c'erano già pochi studenti allora) vennero accorpati Circolo Didattico di Piazza Brembana e Scuola Media Statale di Valnegra, dando vita a quello che è tuttora l'istituto comprensivo che riunisce un bacino d'utenza molto ampio, che si estende da Foppolo a Lenna, da Cusio a Olmo al Brembo.

In caso di fusione con San Giovanni Bianco non ci sarà - probabilmente - alcuno spostamento a livello strutturale (vale a dire che i bambini continueranno a frequentare la propria classe), bensì i cambiamenti sarebbero visibili soltanto dal punto di vista organizzativo della scuola, magari con il trasferimento degli uffici di Dirigenza e Segreteria da Valnegra a San Giovanni. Insomma: la normale burocrazia che corre tra due istituti che si ritrovano a diventare uno solo.

Per ora è solo un'idea. Ma i sindaci già ne parlano...

A dirla tutta, pare che di questa fusione se ne parlasse già da un po'. Corre voce che i sindaci dei Comuni interessati si siano già riuniti per discuterne e il prossimo passo sia quello di interpellare Provincia prima e Provveditorato poi. Tanti gli attori in gioco, che contribuiscono a mantenere la situazione ancora sul "chi va là". Intanto se n'è parlato in Consiglio d'Istituto e, prima ancora, con il Collegio Docenti. «Ma è ancora tutto molto, molto fumoso», dice una fonte che preferisce restare anonima.

Certo, ci sono da tenere in considerazione più fattori e tutti concorrono alla potenziale realizzazione di quella che per ora è soltanto un'idea: pro e contro, necessità effettiva di un'azione di questo genere, eventuali alternative e, non per ultimo, avere il parere concorde di tutti (o della maggioranza, perlomeno). Se tutto va in porto, se ne parlerà sicuramente il prossimo anno scolastico. Intanto, durante il Consiglio, il discorso non è stato che solamente sfiorato, ma è possibile che si torni sull'argomento alla prossima riunione, prevista tra la fine di giugno e gli inizi di luglio.

Quel che è certo è che i genitori presenti si augurano una decisione dettata dal «buon senso». Che metta dunque al primo posto il benessere di bambini, ragazzi e delle future generazioni. Sempre che lo spopolamento non se le porti via tutte.

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