Polemica sul fotovoltaico a Torre Boldone: «Il Parco dei Colli non metta dei vincoli»
L'ente ha già fatto ricorso al Tar. Ritiene che non siano state seguite le procedure corrette. Il sindaco Macario: l'autorizzazione rilasciata dopo istruttoria
di Andrea Carullo
A Torre Boldone si torna a parlare del campo fotovoltaico. Dopo le lamentele dei residenti riguardanti lo spazio occupato dei pannelli, che in un primo momento sembrava sarebbero stati messi a terra per poi vedere invece un’altezza di circa due metri, con un impatto visivo diverso da ciò che ci si aspettava, le polemiche si sono riaperte a seguito del ricorso al Tar da parte del Parco dei Colli.
Secondo quest’ultimo, il campo fotovoltaico, costituito da circa 6.300 moduli per un’area di 48 mila metri quadrati in un’area tra via Quasimodo e via Martinella, sarebbe stato realizzato in una zona protetta e senza seguire le procedure consone per la tutela di queste aree.
Nei documenti del ricorso viene contestata al Comune di Torre Boldone la «violazione e falsa applicazione dell’articolo 21, nonché degli articoli 3, 10 e 10 bis, che prevedono eccesso di potere per carenza motivazionale, difetto istruttorio e travisamento dei fatti, violazione del principio di leale collaborazione tra amministrazioni e di buon andamento».
«Il provvedimento di autorizzazione dell’impianto è stato rilasciato dall’ufficio tecnico a seguito dello svolgimento di un’articolata istruttoria che ha conformato il progetto ad esigenze paesaggistiche ed ecosistemiche – dichiara in merito il sindaco di Torre Boldone, Luca Macario –, in più con il coinvolgimento della Provincia e del Ministero delle imprese e del Made in Italy. L’impianto in questione si trova in un’area che è stata considerata idonea al fotovoltaico e sono previsti numerosi vantaggi per il Comune e per le famiglie del territorio. L’impianto parteciperà infatti alla comunità energetica che si sta costituendo a Torre Boldone insieme a soggetti pubblico-privati dopo che il Comune è rientrato tra i soggetti ammessi alla fase due del bando regionale, volto a sostenere uno studio di fattibilità per la creazione di una Cer.»
«Ritengo, quindi – conclude Macario –, che il potere del Parco dei Colli sulle aree non sia nell’apporre vincoli paesaggistici (...)