I dati

Allarme polveri sottili in Lombardia: 17 i giorni oltre la soglia critica a gennaio

Legambiente critica la Regione, accusata di fare troppo poco per limitarle e di aver agito troppo tardi con le misure

Allarme polveri sottili in Lombardia: 17 i giorni oltre la soglia critica a gennaio
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Nella foto: la pianura Padana vista da San Vigilio. Evidente l'accumulo degli inquinanti causato dall'inversione termica

Allarme polveri sottili a Bergamo: a dirlo è il report di Legambiente, che mostra come il capoluogo sia al quarto posto in classifica, su dodici posizioni, per concentrazione media di Pm10 a gennaio di quest'anno, con 46 microgrammi al metro cubo.

Al primo posto c'è Monza (57 microgrammi al metro cubo), seguita da Cremona (49) e Milano (47). Noi abbiamo lo stesso valore di Lodi, poi arrivano Pavia (45), Mantova (43) e Brescia (42). Risultati più ridotti a Como (34), Sondrio (32), Varese (29) e in fondo all'elenco c'è Lecco (25).

Diversi giorni di superamento soglia

‍Il primo mese del 2024, del resto, si è concluso all’insegna del ritorno dell’inversione termica, con l’aria fredda che si stratifica in pianura e nelle valli, intrappolando tutti gli inquinanti: il risultato è che in diversi territori lombardi, tra cui anche la nostra provincia, sono già diversi i giorni di sforamento del limite di concentrazione di queste sostanze. Una situazione che ha portato, martedì 30 gennaio scorso, all'entrata in vigore delle misure di contenimento di primo livello.

I dati delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria, per l'associazione ambientalista, tracciano un quadro preoccupante nelle grandi aggregazioni urbane, soprattutto Monza e Milano che già contano ben 17 giorni di superamento della soglia critica, per l’esposizione acuta all’inquinamento da polveri sottili (cinquanta microgrammi al metro cubo). Non fanno meglio le altre città della pianura, a partire da Cremona e dagli altri capoluoghi, che risentono maggiormente delle polveri sottili secondarie.

Le critiche di Legambiente alla Regione

In pianura, con l’esclusione delle fasce prealpine, la concentrazione delle polveri sottili eccede il valore di legge, e supera di dieci volte il valore guida per la salute umana raccomandato dall’Oms. «Una vera e propria doccia fredda, per una Regione che aveva da poco finito di esultare per i miglioramenti della qualità dell’aria registrati nel 2023, e che invece si conferma totalmente inadeguata a gestire l’attuale emergenza sanitaria da smog - ha dichiarato Legambiente -. Basti pensare che le misure di limitazione sono scattate solo lo scorso martedì, dopo ben sette giorni di progressivo e inesorabile accumulo di inquinanti».

L'invito è quello di seguire il modello dell'Emilia-Romagna, in cui «le misure erano state invece attivate prontamente, grazie ad un protocollo che prevede il ricorso ai modelli di previsione meteo». per l'associazione è grave anche che le misure si siano attivate solo in alcune province.

Nella provincia di Brescia, ma anche in quelle di Mantova, Lodi e Pavia, dopo i due mesi di fermo invernale dal 30 gennaio sono ripresi, senza alcuna limitazione, gli spandimenti di liquami zootecnici nei campi coltivati. «Si tratta del tipo di attività che maggiormente impatta sulla qualità dell’aria e la conseguenza è che le concentrazioni di polveri sottili stanno ora nuovamente peggiorando».

Commenti
Gigi

Ogni decollo di aereo emette nell'aria l'equivalente di DUEMILA auto non catalitiche. Solo per Orio sono 600.000 auto al giorno, e questi geni vengono a bloccare poche migliaia di auto euro 3 e quattro camini? Ma chi vogliono prendere in giro? E la sinistra dov'è?

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