Nessuna esitazione

Ponte San Michele, ritirata la candidatura a patrimonio Unesco. Avanti con quello nuovo

Troppi i vincoli dell'ente dell'Onu, che avrebbero impedito la realizzazione del nuovo viadotto necessario per la futura viabilità

Ponte San Michele, ritirata la candidatura a patrimonio Unesco. Avanti con quello nuovo
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Svolta importante nel futuro del ponte San Michele: nell'incontro che si è svolto ieri (mercoledì 24 luglio) tra Regione Lombardia, il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, Rfi e i Comuni di Paderno e Calusco d'Adda, si è stabilito di partire con la progettazione del nuovo viadotto ma, al tempo stesso, di ritirare la candidatura all'Unesco di quello attuale.

Una scelta che, come riportato da PrimaMerate, è destinata a far discutere, quella assunta dall'importante vertice tra tutti gli attori coinvolti nel futuro dei collegamenti tra il Meratese e l'Isola bergamasca.

Ritirata la candidatura Unesco

Dalla riunione è emersa, pur con sensibilità differenti, ad esempio tra i Comuni di Paderno e Calusco, la volontà di portare avanti il percorso di progettazione del nuovo ponte ferroviario e viario di attraversamento dell’Adda, opera indispensabile e prioritaria per la mobilità del territorio, con l’esclusione del San Michele dalla candidatura Unesco. «Purtroppo, l’incompatibilità tra la realizzazione del nuovo progetto e la candidatura è la conseguenza delle rigide linee guide dettate dall’Unesco» si legge nella nota di Regione diffusa lo scorso pomeriggio.

Le Amministrazioni di Calusco e Paderno al tempo della promozione della candidatura del ponte all'Unesco

Avanti col nuovo ponte

«Per il ponte di Paderno si delinea un nuovo orizzonte. Finalmente si parte con la fase di progettazione per il nuovo attraversamento sull’Adda, un’opera necessaria e strategica per garantire la mobilità tra le due sponde e il collegamento tra province, così da non isolare nuovamente le comunità che, già in passato, hanno subito l’interruzione del ponte» ha dichiarato l’assessore regionale Claudia Maria Terzi.

«Regione Lombardia, da sempre sensibile alla tutela del territorio, si è resa inoltre disponibile a istituire un tavolo istituzionale permanente tra Rfi, Regione ed enti locali, con il supporto delle Province, per seguirne la progettazione. L’obiettivo è realizzare un’infrastruttura moderna in dialogo con una antica, anche attraverso l’indizione, da parte di Rfi, di un concorso internazionale di progettazione».

Garantite compensazioni

Da quanto trapela, anche l'Amministrazione comunale di Paderno, da sempre critica verso la nuova opera così come gli amministratori della sponda meratese, avrebbe accettato (non senza esprimere la propria delusione) il ritiro della candidatura all'Unesco del ponte San Michele a fronte di rassicurazioni sulle "compensazioni" in termini di infrastrutture viabilistiche.

«Il tavolo permanente – ha aggiunto Terzi - sarà il luogo dove ragionare sia sulle opere di mitigazione sulla viabilità per sgravare i centri abitati, sentite le esigenze dei territori, sia sulla possibilità di ridefinire la funzione del ponte, ipotizzando dei limiti di transito per alcuni mezzi pesanti. Considerata la situazione morfologica delle sponde dell’Adda, l’opzione progettuale ora in campo è quella di realizzare un unico ponte ferroviario stradale in affiancamento all’attuale San Michele. Per un investimento di 350 milioni di euro riferiti alle sole opere per la costruzione del ponte. L'obiettivo è avere quello nuovo per il 2030».

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