Il caso

Ponte San Pietro, malumori per i cipressi tagliati al cimitero. Ma ecco quelli nuovi

Nei giorni scorsi polemica per gli alberi abbattuti lungo il viale. Il Comune: «Erano malati. Quelli nuovi sono di più e crescono in altezza»

Ponte San Pietro, malumori per i cipressi tagliati al cimitero. Ma ecco quelli nuovi
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di Laura Ceresoli

Sta dividendo l'opinione pubblica la recente decisione del Comune di abbattere lo storico filare di cipressi che per decenni ha caratterizzato il viale del cimitero di Ponte San Pietro.

La giunta Macoli ha infatti avviato un piano di restyling da 60 mila euro che sta portando alla riqualificazione dell'ingresso su via Roma e al rinnovo dell’illuminazione votiva. A tale scopo, nei giorni scorsi si è reso necessario anche il taglio di alcuni alberi, a detta dell’amministrazione ormai secchi, e la ripiantumazione di nuovi.

Appena gli addetti ai lavori hanno iniziato a sradicare le piante, però, si è subito scatenato il dibattito tra i cittadini. C'è chi punta il dito contro il danno ambientale, chi non crede che i cipressi fossero davvero malati e c’è chi invece appoggia la scelta di rinnovare il camposanto con piante più fresche.

I cipressi tagliati sul viale del cimitero di Ponte San Pietro

«Ponte è un Comune con meno di 30.000 abitanti e non sono mai stati fatti né censimento né bilancio annuale degli alberi di alto fusto - fa notare Pierlugi Toccagni, coordinatore del gruppo di lavoro Ambiente e Sviluppo sostenibile del Pd Isola bergamasca -. I cipressi tagliati avevano trent'anni e, se va bene, i nuovi ne avranno cinque. Dovranno passare almeno vent'anni affinché possano trattenere la medesima quantità di anidride carbonica di quelli che non ci sono più, in un luogo dove traffico, fonderia e residenze ne producono moltissima. Infine, ammesso e non concesso che fossero ammalorati, gli alberi si curano e si potano».

Giovedì 28 settembre la questione è finita anche sui banchi del Consiglio comunale (...)

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