Ponte San Pietro può diventare un fondamentale snodo "regionale" per i trasporti
Dai nuovi tram-treni e minibus elettrici al raddoppio del binario verso Bergamo, fino al dibattito con Rfi sul futuro ponte sull’Adda

di Laura Ceresoli
Ponte San Pietro si candida a diventare un polo cruciale per la mobilità sostenibile. E per sostenerne lo sviluppo, il neonato comitato "Nuova mobilità dell'Isola Bergamasca, fattore di sviluppo sostenibile", coordinato da Antonio Galizzi, Giovanna Maffi, Stefano Perico e Pierluigi Toccagni, ha presentato proposte ambiziose per trasformare l'area in un nodo strategico di trasporti. Il tutto privilegiando la ferrovia e l'intermodalità per ridurre il traffico su gomma.
«Ponte San Pietro non è solo un punto di passaggio, ma potrebbe diventare il fulcro di un sistema di mobilità integrato che rivoluzioni gli spostamenti in tutta la Lombardia settentrionale, collegando le città capoluogo di Provincia (Brescia, Bergamo, Lecco, Como e Varese) e gli aeroporti (Montichiari, Orio e Malpensa), senza passare da Milano -. sottolinea Toccagni -. Stiamo parlando di un'opportunità che si presenta una volta ogni cinquant'anni. Se non la cogliamo ora, continueremo a subire il traffico e l'inquinamento per decenni».
Il comitato propone di potenziare la linea ferroviaria con un doppio binario fino a Bergamo, trasformando la stazione di Ponte San Pietro in un vero polo di interscambio. Questo polo sarebbe collegato strategicamente a Mozzo, all’ospedale Papa Giovanni XXIII e all’Università.
Inoltre, si prevede una rete di tram-treno per i percorsi locali, affiancata da servizi di minibus elettrici su richiesta e da una migliore rete ciclabile.
E a proposito di trasporti, lo scorso 22 maggio (...)
Se avessero fatto un vero raddoppio Ponte/Bergamo forse sì, ma essendoci limitati a Curno (3 anni di stop totale per mezza opera: scandaloso) non serve a niente: il binario unico è una limitazione fortissima