di Dino Ubiali
Da oltre dieci anni il destino del ponte carrabile sul torrente Quisa, che collega Mozzo a Ponte San Pietro lungo via Papa Giovanni XXIII, è al centro di discussioni, perizie e tentativi di finanziamento. Un’opera fondamentale per la viabilità e la sicurezza del territorio, che però continua a restare sulla carta. Ora, con un nuovo incarico affidato allo studio ST Consulting srl, il Comune di Mozzo prova a imprimere la svolta decisiva.
Il ponte in questione venne realizzato nel 1964 dall’impresa Co.Ma di Bergamo, su progetto strutturale dell’ingegner Giulio Bonorandi. Per decenni ha garantito il collegamento tra i due Comuni senza particolari criticità. Ma nel 2015 le prime segnalazioni di cedimenti alle spalle di appoggio hanno acceso i riflettori sulla necessità di una manutenzione straordinaria.



Il Comune di Mozzo incaricò l’ing. Alessandro Pisoni di redigere una perizia statica: la relazione, depositata nell’ottobre 2015, mise in evidenza problematiche strutturali che rendevano urgente un intervento. Nel 2018 Mozzo e Ponte San Pietro firmarono un protocollo d’intesa per la verifica e la messa in sicurezza del manufatto, individuando Mozzo come ente capofila.
Seguì un nuovo incarico all’ing. Pisoni per la progettazione di interventi di adeguamento statico. La sua perizia del dicembre 2018 parlò chiaramente: il ponte era inadeguato rispetto ai requisiti di sicurezza previsti dal progetto originario. Un passo importante arrivò nel 2020, con un nuovo protocollo tra i due Comuni che stimava in 500 mila euro la demolizione e ricostruzione del ponte.
Regione Lombardia concesse un contributo di 150 mila euro, nell’ambito delle misure per la ripresa economica post-Covid. Il progetto definitivo venne consegnato nel maggio 2021: prevedeva non solo la ricostruzione del ponte, ma anche la rimodellazione di un tratto dell’alveo del torrente, richiesta dalla Provincia di Bergamo per garantire un innalzamento del battente idraulico.
I costi però salirono a 670 mila euro, superando di gran lunga le risorse disponibili. Le amministrazioni comunali approvarono il progetto in linea tecnica, dividendo i costi tra Mozzo, Ponte San Pietro e Regione Lombardia. Ma (…)