Ponte tibetano sospeso a Dossena, si punta a finirlo entro la prossima estate
Sarà lungo 505 metri e collegherà il centro del paese con il roccolo della "corna bianca", sorvolando la cava di gesso fino a un’altezza massima di 120 metri
La basi di partenza e arrivo sono state poggiate, così come le strutture su cui verranno assicurate le funi. Ora non resta che fissare le funi e posizionare le pedate di quello che sarà il ponte tibetano a campata unica e a pedata discontinua più lungo al mondo.
Una data segnata sul calendario non c’è, ma a Dossena si conta di poter inaugurare l’opera entro l’estate, nella speranza che l’infrastruttura possa richiamare fin dall’inizio della stagione turisti e curiosi. Il ponte, i cui lavori sono iniziati a giugno, sarà lungo 505 metri e collegherà il centro del paese con il roccolo della "corna bianca", sorvolando la cava di gesso fino a un’altezza massima di 120 metri.
Per attraversarlo si dovrà indossare un’imbracatura collegata con un moschettone a una cosiddetta linea-vita. Dall’alto del ponte sospeso, ideato dall’ingegnere Francesco Belmondo, si potrà godere di una vista mozzafiato sulle Orobie: i viaggiatori potranno ammirare i paesaggi suggestivi delle Prealpi e le vette dei monti Grigna, Gioco, Alben e Arera, fino al fondovalle di San Pellegrino.
La costruzione dell’infrastruttura rientra in un più ampio piano di rilancio del turismo a Dossena, ideato da quattro giovani del paese che hanno elaborato un progetto da 10 milioni di euro appoggiato da Regione Lombardia. Il ponte è stato in parte finanziato grazie a un contributo arrivato da Cassa depositi e prestiti.