Preoccupazione ad Albino: l'ex municipio non diventi un deposito... di polvere
Con il trasferimento della direzione e della segreteria della scuola, avrà come unica funzione quella di sede delle Raccolte civiche di storia e arte
di Angelo Calvi
Con il trasferimento di direzione e segreteria dell’Istituto comprensivo, l’ex municipio (Palazzo Benvenuti) avrà come unica funzione quella di sede delle Raccolte civiche di storia e arte, ideate e gestite dallo storico degli storici albinesi Alberto Belotti, fino a che, poi, fu ostracizzato da amministratori comunali. Così l’edificio, con la sua piccola porzione di opere d’arte e soprattutto l’archivio storico comunale, senza un progetto condiviso, rischia di diventare un chiuso deposito di polvere, dove si dimentica la storia.
Occupandoci solamente della facciata, constatiamo come sia storicamente illeggibile, specie le due lapidi in bel marmo rosa di Verona che hanno 120 e 100 anni circa.
Avrà 120 anni il prossimo 7 aprile la lapide dedicata al re Umberto I di Savoia. Fu voluta dalla comunità albinese o almeno dai suoi maggiorenti, quattro anni dopo che il re venne ucciso in un attentato. Ad Albino si ricordava ancora, specie dalla sua classe dirigente, la visita che re Umberto aveva qui fatto l’1 settembre 1890. Questo dicono le parole ancora leggibili della lapide: «Il dì 29 luglio 1900 - sacro al dolore d’Italia - Per l’empio regicidio - rese più memorabile agli albinesi il faustissimo giorno 1 settembre 1890 quando il Re buono e leale Umberto I visitò desiderato questo borgo. Del lieto e triste avvenimento il Consiglio e il popolo di Albino vollero serbato a’ futuri perenne ricordo».
La parte superiore, dove troneggia lo Scudo Sabaudo, porta incisi quattro nomi che dicono ai posteri la gloria del Re: Villafranca, Verona, Casamicciola, Napoli.
Ancora nel 1954, cinquant’anni dopo, la visita del re era ricordata come una “memorabile giornata” su uno dei primi numeri del periodico “Pro Albino” che riportava integralmente le “cronache dell’epoca”: «Stamane alle 7.10, il treno reale è partito da Bergamo (…). Hanno preso posto il Re, il Principe ereditario, il Duca d’Aosta i Loro seguiti e le maggiori autorità del capoluogo (...)