Presidio di Unione Inquilini a Celadina per evitare lo sfratto di un'anziana
Il gruppo coglierà l'occasione per esporre le proprie critiche all'amministrazione sulla gestione dell'emergenza abitativa
Lo sfratto di domani, venerdì 12 gennaio, che riguarda una donna di 78 anni, gravemente malata e che abita da sola, residente in una casa popolare di proprietà di Aler in Via Celadina 35 a Bergamo, sarà l'occasione per gli attivisti di Unione Inquilini non solo per organizzare un presidio anti-sfratto, ma anche per avanzare critiche su come l'Amministrazione comunale stia affrontando (e abbia affrontato in questi anni di giunta Gori) il tema dell'emergenza abitativa.
Una situazione di fragilità
Unione Inquilini spiega che per lo sfratto di domani «è stata richiesta la presenza delle forze dell'ordine a supporto dell’ufficiale giudiziario per effettuare lo sloggio con l'uso della forza. Hanno inoltre specificato che non si fermeranno neppure davanti ai problemi di salute avvisando che, eseguito lo sfratto, verrà inviata all'ospedale di Bergamo». La donna infatti, con la sua pensione sociale pari a 650 euro, e impossibilitata a seguire il figlio che si è trasferito in Francia, non riesce a trovare un nuovo alloggio nel mercato dell'affitto.
Il problema degli affitti brevi
Come causa dell'impossibilità della donna di trovare un nuovo appartamento, Unione Inquilini individua il fatto che «gran parte dei locatori nella città di Bergamo preferisce riconvertire gli alloggi a B&B (affitti brevi) affittando ai turisti». Un problema evidenziato da Francesco Macario, a nome di Unione Inquilini, in una lettera inviata al sindaco di Bergamo «perché si adoperi affinché i 576 milioni che Airbnb deve pagare al fisco, per tasse sugli affitti brevi non pagate, siano utilizzati per fronteggiare la grave crisi abitativa in corso». A questa, lamenta Unione inquilini, non è mai arrivata risposta.
Dal presidio alla conferenza stampa
Unione Inquilini, dalle 8.30 di venerdì, organizzerà una vera e propria conferenza stampa davanti all'appartamento della donna, durante la quale «forniremo tutti i dati dell'emergenza abitativa nella città capoluogo. Però forniremo e spiegheremo anche i dati delle gravi carenze delle politiche abitative relativamente alle assegnazioni di case popolari e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica vuoti e sfitti. Inoltre esprimeremo tutte le nostre critiche sul regolamento sui Servizi Abitativi Transitori che è in discussione nella trattativa tra l'Amministrazione comunale i sindacati. Per terminare forniremo i dati della grave inefficienza nella gestione delle case popolari del comune di Bergamo e degli effetti che questo sta provocando sugli inquilini».