Presto disponibile il vaccino anti-Covid aggiornato alla Omicron 5. E rischia di essere un problema
Iniziate le somministrazioni di quello contro la Omicron 1, che presto però sarà già "vecchio". Quando si prenota l'appuntamento, però, non si può scegliere...
Dopo l'ok dell'Aifa, da oggi (14 settembre) negli hub vaccinali lombardi - che sono 37 complessivamente - inizierà la somministrazione del nuovo vaccino anti-Covid bivalente, ovvero valido sia contro il Covid che contro l'influenza. Nello specifico, il nuovo vaccino è stato aggiornato alla variante Omicron 1.
Regione Lombardia ha dato il via libero all'utilizzo del nuovo vaccino solo come dose di richiamo per i cittadini dai 12 anni in su che abbiano completato il ciclo primario. Ciò significa che verrà somministrato per il primo booster (terza dose) ai cittadini di età uguale o superiore a 12 anni ancora in attesa di ricevere la prima dose di richiamo, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il completamento del ciclo primario, e per il secondo booster (quarta dose) ai cittadini over 60, a quelli ad elevata fragilità over 12, ai trapiantati e immunocompromessi, agli operatori sanitari e operatori delle strutture residenziali per anziani e alle donne in gravidanza. Le modalità di prenotazione rimangono quelle consolidate dall'inizio della campagna vaccinale massiva, ovvero attraverso il portale di Regione Lombardia.
C'è però un problema. Come detto, il nuovo vaccino è aggiornato alla variante Omicron 1, ma attualmente la variante Covid ampiamente prevalente in Italia è la Omicron 5. Insomma, il vaccino da poco approvato dall'Aifa e che verrà somministrato a partire da oggi è decisamente "indietro" rispetto all'avanzata del virus. Premesso che è sempre meglio un vaccino di questo tipo che nessun vaccino (i suoi effetti, infatti, non sono nulli, ma al massimo un po' meno incisivi), la situazione è alquanto paradossale se si considera che proprio in questi giorni l'Aifa dovrebbe dare il via libera alla somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati alla variante Omicron 5, approvati all'Ema.
In sostanza, entro fine mese ci troveremo ad avere a disposizione sia il vaccino aggiornato alla Omicron 1 che quello alla Omicron 5, con quest'ultimo evidentemente più adatto al contrasto del Covid, essendo il più aggiornato. Nonostante questo, però, al momento della prenotazione dell'appuntamento per la somministrazione non sarà possibile scegliere quale vaccino ricevere. Questa situazione, che La Stampa ha definito «cortocircuito vaccinale», rischia di creare non pochi problemi. Innanzitutto potrebbe causare tensioni negli hub, con le persone che comprensibilmente chiederanno di ricevere la versione più aggiornata del vaccino, e poi molti potrebbero decidere di non sottoporsi nemmeno alla vaccinazione, preferendo attendere la certezza di ricevere il vaccino contro la Omicron 5.
Questa situazione negli Usa non si è presentata: la Fda, infatti, è stata molto chiara con le case farmaceutiche, respingendo l'approvazione (e quindi la messa sul mercato) del vaccino contro la Omicron 1 per passare direttamente all'approvazione del vaccino più aggiornato, arrivata tra l'altro con una procedura semplificata. Da noi, invece, si sono seguite le strade ordinarie, creando però uno stallo che rischia solamente di portare a ulteriore confusione e diffidenza in una popolazione che, come dimostrano le bassissime adesioni alla quarta dose tra gli over 60, sembra sempre meno convinta di sottoporsi a nuove somministrazioni.