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Protesta contro l'Università di Bergamo: «47 avanzamenti di carriera contro gli 80 promessi»

La Flc-Cgil invita i lavoratori e gli studenti a partecipare il 29 novembre al corteo che sfilerà da Piazza Pontida alla Provincia

Protesta contro l'Università di Bergamo: «47 avanzamenti di carriera contro gli 80 promessi»
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Il 29 novembre partirà, alle 9.30 da piazza Pontida a Bergamo, il corteo volto a protestare contro l'Università degli Studi di Bergamo per il mancato rispetto dell'accordo, siglato il 23 aprile scorso, in cui i sindacati avevano convenuto con l'amministrazione dell'ateneo un'ottantina di progressioni di carriera, ferme ormai da 14 anni.

La manifestazione si concluderà di fronte alla Prefettura in via Tasso, anche con l’intervento di un lavoratore delegato Rsu dell'Università di Bergamo.

L'invito

La Flc-Cgil di Bergamo sottolinea: «Siamo pronti a sostenere ogni passo necessario, compreso quello dell'avvio di uno stato di agitazione di tutto il personale, per raggiungere e ottenere quanto chiesto dall'assemblea e quanto previsto con l'accordo del 23 aprile. Intanto, per motivi tutti locali ma anche per motivazioni nazionali derivanti dall'ultima legge di bilancio, invitiamo i lavoratori e gli studenti a partecipare, nel giorno dello sciopero del 29 novembre, al corteo».

Problema radicato

La questione è il prosieguo delle proteste del 6 novembre scorso. Quel giorno, fuori dall'Aula Magna di Sant'Agostino, un nutrito gruppo di studenti è sceso in protesta perché al loro rappresentante non era stato concesso alcuno spazio di intervento in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico.

Nel pomeriggio della stessa data si è tenuta un'assemblea con docenti, dottorati, ricercatori e studenti per discutere di diverse criticità contrattuali e di altra natura, affrontate da ciascuna categoria anche in vista della legge di bilancio 2025 che vede nuovi tagli alle università.

Successivamente, il 13 novembre, si è tenuta un'altra assemblea, indetta dalle Rappresentanze sindacali unitarie del personale tecnico amministrativo dell'Ateneo di Bergamo per parlare delle progressioni di carriera.

47 avanzamenti su 80

Fabio Cubito, segretario generale di Flc-Cgil di Bergamo sottolinea: «In seduta contrattuale del 7 novembre, l'amministrazione dell'Università ha proposto 47 avanzamenti di carriera, che poi, per tecnicismi si riducono a 28, disattendendo l'accordo che prevedeva la progressione con avanzamento economico, appunto, di un'ottantina di addetti del personale tecnico amministrativo, chiudendo di fatto ogni interlocuzione sindacale possibile e trincerandosi dietro al fatto che si tratta di informativa con possibile confronto con le Rsu e non di contrattazione. Situazione tecnicamente vera e rispettosa del contratto, ma allo stesso tempo non rispettosa né degli accordi presi il 23 aprile né dei lavoratori stessi che sono allo stremo, per mancate assunzioni e stipendi sottopagati»

Conclude: «Eppure il personale tecnico amministrativo è la spina dorsale di un ateneo che tanto si vanta degli obiettivi raggiunti. I risultati - lo ribadiamo - si ottengono grazie a tutti gli attori dell'università, dagli addetti alla portineria al personale tecnico amministrativo, dagli studenti ai docenti, dai dottorandi ai ricercatori, includendo gli insegnanti di lingua. Una macchina complessa funziona bene grazie a tutti gli ingranaggi che chiedono rispetto e considerazione».

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