Appello al prefetto

Protesta dei titolari delle discoteche, fiaccati da abusivismo e concorrenza sleale

Il presidente Visinoni: «Bene la nuova legge regionale a tutela del settore, ma non abbassiamo la guardia di fronte al proliferare di party abusivi»

Protesta dei titolari delle discoteche, fiaccati da abusivismo e concorrenza sleale
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I rappresentanti del settore Sale da ballo Ascom Confcommercio Bergamo hanno chiesto oggi (giovedì 14 aprile) un incontro urgente in Prefettura per intensificare i controlli, in vista della bella stagione, a contrasto del proliferare di vere e proprie "discoteche abusive" all'aperto.

I locali da ballo salutano con favore la nuova legge regionale per sostenere e valorizzare la filiera, che porterà a misure di sostegno per il settore, oltre al nuovo riconoscimento per le imprese storiche dell'intrattenimento con almeno 25 anni di storia. I riflettori accesi sulle difficoltà del comparto, che genera in Lombardia un fatturato annuo di oltre 139 milioni di euro e che con la chiusura prolungata e forzata durante la pandemia ha visto perdere 600 lavoratori dipendenti e chiudere, solo nel 2020, 27 imprese, rappresentano l'occasione per sensibilizzare le autorità sul tema dell'abusivismo.

«Con l'avvicinarsi della stagione estiva, la sensazione è che si vadano a moltiplicare le occasioni per ballare dappertutto, senza i requisiti di legge e il rispetto della sicurezza, a tutela in primis di chi partecipa a questi party - ha commentato Paolo Visinoni, presidente del gruppo Sale da ballo Ascom Confcommercio Bergamo -. La concorrenza sleale di tutte queste serate, organizzate in totale abusivismo e che ottengono consenso con il passaparola o campagne via messaggi e social, rischia di affossare ulteriormente un settore che in due anni ha visto azzerare la propria attività. Siamo ripartiti ottenendo un buon consenso da parte della clientela. La voglia di ballare non manca e non possiamo che dirci soddisfatti della ripresa, ma non possiamo tollerare che, dopo tutti i nostri sforzi per resistere e restare sul mercato, ci sia chi organizza serate danzanti senza averne alcun titolo».

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