Puzze a Lallio, vicina la scoperta delle cause. La sindaco: «Ma non vogliamo chiudere le ditte»
Sara Perruzzini: «Faremo il possibile per risolverle. Non vogliamo smantellare aziende ma lavorare insieme a una soluzione»
di Marta Belotti
Lallio è sempre più vicina a scoprire le cause delle puzze e delle molestie olfattive che interessano ormai da anni alcune zone del paese.
Questo perché la prima fase del progetto Molf di Arpa, appositamente sviluppato e già sperimentato in molti paesi, si è conclusa.
Tra luglio e settembre venticinque cittadini, selezionati tra quelli che in passato avevano già mandato diverse segnalazioni in merito e tra chi abita nelle aree più colpite, hanno prestato il loro naso per segnalare su un software di Arpa la comparsa delle puzze, la durata del fenomeno e l’intensità.
«Ora bisogna attendere i tempi tecnici perché Arpa, dopo aver immagazzinato i dati provenienti da questi mesi di segnalazioni, possa incrociarli con quelli già a loro disposizione, interpretarli e darci una risposta - spiega il consigliere con delega all’ambiente Valter Vitali - Innanzitutto, serve capire se sia molestia oppure no e poi individuarne la presenza».