Giù dal podio

Qualità della vita 2025: Bergamo perde la vetta ma resta tra le eccellenze italiane

Dopo il primo posto dello scorso anno, la provincia orobica scivola in quinta posizione. Ottimi risultati su sostenibilità, sanità e lavoro, ma restano ombre su redditi e consumi

Qualità della vita 2025: Bergamo perde la vetta ma resta tra le eccellenze italiane

Bergamo non conferma il primato conquistato nel 2024 nella classifica annuale del Sole 24 Ore dedicata alla qualità della vita nelle province italiane. L’indagine 2025, costruita su 90 indicatori statistici forniti da fonti ufficiali e riferiti ai diversi aspetti del benessere territoriale, colloca la provincia orobica al quinto posto tra le 107 realtà prese in esame.

Il vertice della classifica parla ancora soprattutto lombardo-veneto-emiliano: mentre Bologna e Milano si attestano rispettivamente in quarta e ottava posizione, spiccano anche territori di dimensioni più contenute. Bergamo rimane comunque nella top ten, affiancata dal balzo in avanti di Treviso (sesta con un salto di 18 posizioni), da Verona (settima), dal ritorno di Padova tra le prime dieci dopo trent’anni (nona) e da Parma (decima).

Dall’analisi delle sei grandi aree tematiche emerge che Bergamo eccelle soprattutto sul fronte sanitario e ambientale. La provincia registra il miglior dato italiano nella migrazione ospedaliera – cioè il numero minimo di residenti costretti a farsi curare fuori regione – e conquista il terzo posto assoluto nella graduatoria della sostenibilità, preceduta soltanto da Brescia e Treviso.

Il quadro è altrettanto positivo sotto il profilo economico e occupazionale: nella sezione dedicata ad “affari e lavoro”, Bergamo vanta il tasso di disoccupazione giovanile più basso d’Italia e si colloca seconda, dietro solo a Bolzano, per partecipazione al mercato del lavoro. Il risultato finale della categoria la vede comunque al 17° posto.

Più sfumata la performance nell’area “ricchezza e consumi”, dove la provincia si ferma al 23° posto. Due indicatori attirano l’attenzione: da un lato il penultimo posto nazionale per disuguaglianza del reddito netto, dall’altro il terzo posto per puntualità nei pagamenti delle fatture commerciali, con una percentuale molto elevata di saldi effettuati alla scadenza.

Guardando alle dimensioni sociali e demografiche, Bergamo si attesta al 31° posto, complice anche il peso rilevante attribuito ai livelli di istruzione. Nella graduatoria sulla qualità della vita per le donne e sulla parità di genere raggiunge il 25° posto, mentre è 24ª per sicurezza e giustizia. Chiude al 34° posto nella macro-categoria “cultura e tempo libero”, pur distinguendosi per l’indice di sportività, dove arriva fino al quarto posto nazionale.