In mente si ha ancora il prezzo pagato durante la prima ondata del Covid. Far circolare il virus tra le persone più anziane e fragili è troppo rischioso e, di conseguenza, le Rsa bergamasche hanno optato per una nuova stretta riguardo alle visite esterne.
Nonostante anziani e operatori siano vaccinati al 99 per cento ed effettuino periodicamente screening e tamponi, nell’ultimo periodo qualche positività è riuscita a infiltrarsi anche all’interno delle case di riposo. Va detto che i contagi sono esigui e i sintomi lievi, ma i responsabili Covid delle strutture hanno scelto la via della prudenza, come suggerito dall’Ats.
Ogni Rsa ha però la sua autonomia, può decidere se e come applicare ulteriori restrizioni, e di conseguenza in provincia si è creata una situazione a macchia di leopardo. La maggior parte ha bloccato l’ingresso ai parenti e ai visitatori, una piccola parte lo consente tutt’ora, ma con qualche limitazione in più, altre ancora hanno anche sospeso il ritorno a casa per Natale degli ospiti. Per compensare i disagi causati dalla sospensione delle visite, le Rsa stanno riattivando i colloqui in videochiamata.
Il problema, infatti, non è soltanto quello di tutelare la salute degli ospiti anziani e fragili, ma anche evitare che scoppino focolai tra il personale; se molti addetti venissero messi in isolamento necessariamente ci sarebbero delle ripercussioni sull’attività delle strutture.