Quel camping bio di lusso alla Fattoria della Felicità di Onore bloccato da... dei bulloni

di Andrea Rossetti

Combattere l’invecchiamento e lo spopolamento delle valli è una delle più grandi e ardue sfide dell’epoca moderna. I territori montani bergamaschi sono da tempo in crisi. Demografica e, di conseguenza, anche economica.

Per questo sono tanti i progetti nati per tentare di contrastare questa tendenza, puntando soprattutto su natura e turismo. È quello che sta provando a fare anche Stefano Gusmini, 49 anni, medico veterinario che nel 2008 ha avviato la Fattoria della Felicità a Onore. Si tratta di un’azienda agricola bio che alleva bovini, cavalli e asini, produce formaggi e che opera come fattoria didattica e agriturismo.

Proprio nell’ottica di rafforzare la propria attività, nel 2019 Gusmini e la sua compagna hanno ideato un progetto di glamping. Il termine deriva dall’unione delle parole “glamour” e “camping” e indica una forma di accoglienza dove alla vita nella natura si abbinano servizi tipici degli alberghi di alto livello. È in quel momento, però, che per Gusmini inizia un’odissea nei mari della burocrazia italica. Anzi, lombarda.

Investire nel glamping

«Sono cresciuto tra Bergamo e l’hinterland - racconta il 49enne -. Il legame con la Val Seriana, però, è sempre stato forte, perché mia mamma è di Castione. E così, appena ho potuto, ho aperto un’azienda agricola. L’idea del glamping è nata quando avuto dei figli: per fare spazio alla famiglia, non abbiamo più potuto tenere delle stanze per i clienti. Da qui la volontà di creare qualcosa di diverso, in grado di abbinare all’accoglienza anche un’esperienza unica. Ci sembrava il modo ideale per diversificare l’attività e promuovere il turismo sostenibile».

Dopo il Covid, la coppia riesce finalmente a dare forma al proprio sogno: l’idea è quella di realizzare due tende geodetiche complete di ogni comfort e immerse nel verde. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo la burocrazia (...)

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