Un vero enigma

Quindi quella di Sforzatica di Dalmine era davvero la tomba di Evita Peròn?

La mattina del 28 dicembre, durante le operazioni di apertura della presunta tomba di Maria Rosa Maggi, sono emerse nuove incertezze

Quindi quella di Sforzatica di Dalmine era davvero la tomba di Evita Peròn?
Pubblicato:

di Laura Ceresoli

La quiete del cimitero napoleonico di via Battisti, a Sforzatica Sant’Andrea, frazione di Dalmine, è stata scossa da un evento che riporta alla luce uno dei misteri più affascinanti e controversi della storia contemporanea: la presunta sepoltura di Evita Perón sotto false spoglie.

I lavori di restyling del camposanto, avviati a settembre 2023 dall’amministrazione comunale con l’approvazione della Soprintendenza, stanno per giungere al termine.

Il cimitero, inutilizzato per nuove sepolture dagli anni Sessanta e in condizioni critiche, sarà restituito alla cittadinanza come luogo di memoria. Ma proprio durante gli interventi di esumazione ed estumulazione, una presunta tomba collegata al mistero della leggendaria First Lady argentina è stata aperta, alimentando una spy-story che da anni tiene col fiato sospeso i dalminesi.

La vicenda ha radici lontane: dopo la morte di Eva Duarte de Perón nel 1952, il suo corpo imbalsamato fu esposto a Buenos Aires in una bara di vetro. Ma nel 1955, con il colpo di stato che destituì il presidente Juan Domingo Perón, il corpo di Evita scomparve per 16 anni.

Per evitare che diventasse un simbolo per gli oppositori, il regime militare argentino organizzò un elaborato piano di depistaggio, inviando 29 bare civetta in Europa e in Argentina.

Secondo alcune teorie, una di queste casse sarebbe giunta a Sforzatica con documenti intestati a una certa Maria Rosa Maggi vedova De Magistris, una donna di origini dalminesi deceduta in Argentina. Tuttavia, nei registri parrocchiali non c’è traccia del funerale, alimentando dubbi e speculazioni.

La mattina del 28 dicembre scorso, durante le operazioni di apertura della presunta tomba di Maria Rosa Maggi, sono emerse nuove incertezze. La lastra di marmo che copriva il sepolcro era priva di iscrizioni, e al suo interno non è stata trovata alcuna cassa.

Nella nuda terra, però, sono stati rinvenuti (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 30 gennaio, o in edizione digitale QUI

Commenti
Luca

Certo che è la tomba di Evita . Fategli un monumento e annesso parco museale . La Peron amava il verde. Sarebbe un enorme business !! Sveglia Dalmen!

Riccardo

Indipendentemente dalla leggenda di Evita Peròn, la riqualificazione dell'area cimitero e dell'adiacente campo calippato è notevole. A parte il parcheggio che si allaga. A Dalmine ci vorrebbero più parchi e meno cemento, come in questo caso

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Leggi anche
Seguici sui nostri canali