S'accende il dibattito

Raccolte già più di 1.200 firme per salvare gli alberi di via Manzoni a Dalmine

L’obiettivo dell’iniziativa è fare in modo che il progetto venga rivisto. L’assessore Sorti: intervento necessario. Verranno piantati 80 nuovi fusti

Raccolte già più di 1.200 firme per salvare gli alberi di via Manzoni a Dalmine
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di Laura Ceresoli

Un fronte sempre più ampio di cittadini si sta mobilitando per salvare il viale alberato di una delle arterie più frequentate della città. E la petizione “Opponiamoci al taglio degli alberi di via Manzoni per una pista ciclabile - Rivediamo il progetto”, pubblicata in questi giorni sul portale Change.org, ha superato quota 1.200 adesioni, trasformando un intervento di riqualificazione urbana in un acceso dibattito pubblico. Al centro della contesa, il piano comunale che prevede l’abbattimento di numerosi esemplari per fare spazio a nuove infrastrutture ciclabili e alla riorganizzazione della viabilità.

«Gli alberi sono essenziali per combattere il surriscaldamento globale, una realtà che stiamo già vivendo. Nel nostro piccolo, vogliamo fare la differenza nel Comune di Dalmine prevenendo ulteriori abbattimenti», si legge nell’appello.

Il testo prosegue con dati scientifici: «Secondo il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, gli alberi assorbono circa 12 tonnellate di CO2 all’anno. Quando un albero viene tagliato, non solo si perde questo potenziale di assorbimento, ma la CO2 stoccata viene rilasciata nell’atmosfera».

 

Pur riconoscendo l’importanza di incentivare la mobilità ciclistica attraverso infrastrutture adeguate, i firmatari sostengono che sia possibile realizzare una pista ciclabile senza sacrificare il patrimonio arboreo. La petizione invita pertanto l’amministrazione comunale a rivedere il progetto, esplorando soluzioni alternative che coniughino le esigenze di sicurezza e decoro urbano con la tutela ambientale.

Tra i commenti lasciati dai sostenitori della petizione spicca quello di Massimo, che ricorda come via Manzoni abbia già subito nel tempo diverse trasformazioni nella sua alberatura: «Prima c’erano i pioppi colonnari, poi sono stati sostituiti dai bagolari, vent’anni fa. Ora si parla di eliminarli in nome della mobilità dolce, ma in realtà si sta solo cementificando il territorio», osserva, citando come esempio altri Comuni della zona, tra cui Comun Nuovo, Spirano, Pognano e Carobbio, dove interventi simili avrebbero ridotto la permeabilità del suolo.

La lista civica Nostra Dalmine, rappresentata in consiglio comunale da Anna De Amici e Davide Benedetti, ha espresso subito forti critiche alla decisione della giunta Bramani. Anche il capogruppo del Pd, Renato Mora, ha fatto notare come via Manzoni, dopo il recente maltempo, sia risultata una delle vie alberate meno danneggiate della città.

Di fronte alle proteste, l’assessore all’Ecologia Michele Sorti ha difeso la scelta: «Comprendiamo le preoccupazioni legate al taglio degli alberi, perché il verde urbano è per noi fondamentale per la qualità della vita, la biodiversità e la tutela del clima. In questo caso, però, il progetto pubblico è stato pianificato cercando un equilibrio tra le esigenze infrastrutturali e la salvaguardia ambientale». (...)

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