Raddoppio ferroviario, a Ponte critiche alle navette sostitutive: «Sono un vero incubo»
Francesco racconta il lunedì nero, suo e di tanti altri. Toccagni: «I treni in ritardo fanno perdere i bus (che non aspettano) e viceversa»
di Laura Ceresoli
Sono partiti il 5 febbraio i lavori per il raddoppio della linea ferroviaria Ponte San Pietro-Bergamo. E mentre da un lato l’assessore regionale Claudia Maria Terzi, il ministro Matteo Salvini e l’amministratore delegato e direttore generale di Rfi Gianpiero Strisciuglio partecipavano alla cerimonia di inaugurazione del cantiere, dall'altro per centinaia di viaggiatori dell'Isola Bergamasca è stato un lunedì nero.
Tanti ragazzi sono arrivati troppo presto davanti a scuola, altri in ritardo. E ancora pullman vuoti e altri stracolmi a causa di un servizio di bus sostitutivi che deve ancora calibrarsi sulle esigenze dei tanti pendolari che dalla provincia devono raggiungere Bergamo.
Tra questi c'era anche Francesco Facchinetti, studente di Ponte San Pietro che frequenta la quarta superiore.
«Ogni mattina devo recarmi a Bergamo - racconta -. Per quattro anni ho sempre preso il treno, senza mai usare pullman o mezzi alternativi, se non quando forzato dai frequenti scioperi. Non avendo genitori che lavorano nel capoluogo cittadino, dal 5 febbraio sono costretto ad andare a scuola con le navette sostitutive, e da subito si è dimostrato essere un vero incubo, se possibile ancora peggio di quanto lo era già prima».
Lunedì mattina, Francesco ha deciso di prendere il pullman delle 6.51 e (...)
Tra queste navette ci sono anche compagnie che vengono dal Sud e che quindi non conoscono il territorio. Devono ancora imparare la strada e gli orari di noialtri
Ma si dai, avanti con i cantieri infiniti alla faccia dei cittadini! Vergogna!