In Bergamasca

Reddito di cittadinanza sospeso a 800 famiglie. Servizi sociali e sindacati tempestati di chiamate

Si tratta di quei nuclei con soggetti tra 18 e 59 anni, ritenuti occupabili e senza disabili, minori o over 65 a carico

Reddito di cittadinanza sospeso a 800 famiglie. Servizi sociali e sindacati tempestati di chiamate
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Numerose le chiamate agli uffici comunali dei Servizi sociali, a Bergamo, di quei percettori del reddito di cittadinanza che in questi giorni hanno ricevuto dall'Inps un sms che comunicava la sua sospensione. Il provvedimento riguarda, da oggi primo agosto, i nuclei familiari considerati occupabili, in quanto con soggetti tra i 18  ei 59 anni senza disabili, minori o over 65.

Sospeso Reddito a circa ottocento famiglie

Alcune stime dei sindacati, riportate da L'Eco di Bergamo, ritengono che siano circa ottocento i nuclei familiari interessati dalla sospensione in Bergamasca, su un totale di 3.885 nuclei percettori tra città e provincia (in tutta Italia, si ritiene coinvolgerà 169 mila famiglie). Come riferito dall'assessore Marcella Messina sempre a L'Eco, gli uffici dei Servizi sociali hanno ricevuto diverse telefonate da chi, ricevuto l'avviso, cercava di parlare con gli assistenti per trovare una soluzione.

La risposta a queste persone da parte del Comune, che ha definito la situazione imprevista e non programmata, è appunto di fare una valutazione con gli incaricati, verificando anche un possibile collegamento con i Centri per l'Impiego. In ogni caso, Messina l'ha definita una «procedura sbagliata, perché non c'è stato un dialogo con i Comuni e si sono in pratica inserite persone potenzialmente occupabili in un'altra piattaforma», quindi un atto che ha messo in difficoltà le Amministrazioni.

Le osservazioni della Cgil

Anche i sindacati hanno ricevuto diverse richieste di informazioni e chiarimenti: il messaggio spedito dall’Inps allude a una presa in carico dei Servizi sociali, ma la Cgil di Bergamo ha spiegato che al momento mancherebbero norme di riferimento. Inoltre, solo i soggetti per cui i sette mesi, previsti dalla Legge di Bilancio 2023, scadono dopo il 31 luglio potranno continuare a ricevere il reddito fino al 31 dicembre.

Non ci sarebbero poi le norme con le modalità di presentazione delle domande per il nuovo assegno d'inclusione. Il sindacato ha anche dichiarato che, nonostante sia teoricamente a disposizione il sostegno alla formazione da 350 euro, le persone dovrebbero inserirsi in un percorso formativo, ma la piattaforma per farlo non sarebbe ancora pronta.

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