Interrogazione

Redona, interrogazione dell'opposizione: «Valutare piano alternativo per riaprire via Leone XIII»

Dopo la raccolta firme, i consiglieri Carrara, Tentorio, Ceci e Minuti tornano a parlare della chiusura della via nel quartiere

Redona, interrogazione dell'opposizione: «Valutare piano alternativo per riaprire via Leone XIII»
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Prosegue la controversa questione che vede protagonisti l'Amministrazione Comunale e il Comitato "No chiusura Leone13", formato da alcuni residenti del quartiere di Redona a Bergamo che si è opposto alla chiusura - appunto - di via Leone XIII.

Della questione se n'era parlato già qualche settimana fa con la raccolta firme che ha visto coinvolte ben centoventi famiglie residenti in zona, le quali chiedevano a gran voce la riapertura - anche solo parziale, in forma di Ztl - della piazza, chiusa in seguito ad alcuni lavori di rifacimento della piazza antistante. Il traffico è stato quindi veicolato sulle arterie principali del quartiere di Redona, già interessate dal viavai di automobili provenienti dalle valli.

Nuova interrogazione per l'Amministrazione

«Nelle scorse settimane è stata presentata un'interrogazione all'Amministrazione Comunale, nella quale si chiedeva di riaprire al traffico la piazza per consentire ai residenti di avere una via di accesso più facile alle proprie abitazioni e una riduzione del traffico sugli snodi principali». A parlare sono i consiglieri comunali Alessandro Carrara (Lega), Ida Tentorio (Fratelli d'Italia), Gianfranco Ceci (Forza Italia) e Danilo Minuti (Bergamo Ideale), firmatari di una seconda interrogazione.

«Dalle dichiarazioni dell'Amministrazione - proseguono - sembra che la decisione di chiudere la via Leone XIII sia irreversibile non venendo incontro alle richieste dei residenti (promotori di una raccolta firme che ha coinvolto centoventi famiglia) che chiedevano anche solo un'apertura parziale della via tramite installazione di una Ztl. Inoltre, l'Amministrazione dice di aver avuto un confronto con i residenti, i quali hanno dato benestare alla proposta. Nessuna delle centoventi famiglie firmatarie dichiara, tramite il proprio referente, di essere stata coinvolta nella scelta in alcun modo».

Anzi. Secondo i consiglieri, il Comitato «ha chiesto all'Amministrazione alcune specifiche rispetto agli studi sul traffico effettuati nella zona e alla partecipazione delle assemblee che hanno dato il benestare al progetto senza ricevere alcuna risposta». Perciò, nell'interrogazione, invitano Palazzo Frizzoni «a prevedere nuovamente un confronto con i residenti per verificare se le posizioni espresse siano effettivamente espressione della volontà dei residenti del quartiere». Ma anche a «valutare di studiare un piano alternativo, che possa venire incontro alle esigenze dei residenti sottoscrittori della petizione».

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