Il rimpallo

Referendum per cambiare la sanità lombarda, l'iter va a rilento. Le critiche del comitato promotore

L'iniziativa è stata presentata lo scorso 27 luglio con oltre cento firme. Ecco su cosa ci si dovrebbe esprimere alle urne

Referendum per cambiare la sanità lombarda, l'iter va a rilento. Le critiche del comitato promotore
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Va a rilento il referendum popolare abrogativo sulla sanità lombarda, promosso da un'alleanza tra Medicina Democratica, Osservatorio Salute, Arci, Spi-Cgil e Acli. La proposta è stata depositata il 27 luglio, sottoscritta da oltre cento persone. La consultazione, che di fatto punta a ribaltare l'attuale situazione sanitaria lombarda, rafforzando il ruolo del pubblico, dovrebbe essere prima del voto approvata da Regione. E qui sta il problema, perché l'iter dovrebbe avvenire in Consiglio, ma starebbe andando troppo a rilento, almeno secondo il comitato promotore.

La dichiarazione dei promotori

«Mentre il sistema sanitario lombardo è al collasso - si legge in una dichiarazione congiunta -, fra liste d’attesa infinite e costi privati sempre più insostenibili, la maggioranza dell’Ufficio di Presidenza della Regione fa il Ponzio Pilato della situazione: infatti, nonostante gli uffici regionali non abbiano evidenziato aspetti di incompatibilità dei tre quesiti referendari con le norme vigenti, non ha deciso sulla loro ammissibilità e ha rimandato al Consiglio Regionale la decisione».

Secondo gli enti promotori dell'iniziativa «gli interessi politici della maggioranza hanno prevalso sul diritto alla iniziativa degli elettori, che mira al rafforzamento della sanità pubblica». Il rischio sarebbe di non riuscire a recarsi alle urne per il 2024, spostando ulteriormente in avanti la questione. Il prossimo appuntamento è per il 4 settembre, quando alle 17 è prevista una riunione del comitato alla Sala Gonfalone di Palazzo Pirelli, aperta a tutti i singoli e gli associati che intendono sostenere l'iniziativa.

Il quesito su cui esprimersi

Ma di fatto cosa si andrebbe a votare, qualora il referendum fosse autorizzato? Ci si dovrebbe esprimere sull’abrogazione di tre commi degli art.2 ,6 e 8 della Legge Regionale sulla sanità, la n. 33 del 30 dicembre 2009, come modificata da ultimo con la legge 22/2021.

«Ricordiamo che i tre quesiti abrogativi - si è chiarito nella nota - riguardano l'equivalenza pubblico-privato e la estensione delle funzioni e dei servizi che il pubblico può delegare al privato, rispettivamente da parte delle Ats e delle Asst. L’abrogazione di questi passaggi ha l’obiettivo di riportare al pubblico la funzione di programmazione, di controllo pieno dell'erogazione dei servizi a partire da quelli di prevenzione, garantendo universalità di accesso, gratuità e partecipazione».

Commenti
Giuseppina Buzzetti

Completamente d'accordo

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