Strade

Restano i dubbi sul traffico a Zanica: i residenti del quartiere Regioni chiedono la zona 30

Dopo la nuova viabilità, tecnici soddisfatti, ma la gente richiede maggiori tutele. Amadei solleva criticità su velocità e sicurezza

Restano i dubbi sul traffico a Zanica: i residenti del quartiere Regioni chiedono la zona 30

di Marco Boffa

Sembra sotto controllo la ridistribuzione del traffico nel centro di Zanica dopo la revisione della viabilità. Questo è il parere dei tecnici che per l’amministrazione comunale hanno esaminato la situazione confrontandola con le previsioni.

Non mancano però le perplessità e le segnalazioni di disagio da parte dei cittadini, che nelle scorse settimane hanno promosso una petizione per richiedere la realizzazione di una zona trenta nel “quartiere Regioni”.

Il tema è stato portato in Consiglio comunale del 26 novembre da Zanica Civica, che per voce del capogruppo Sergio Amadei ha chiesto chiarimenti: «Oltre cinquanta residenti hanno promosso una raccolta firme per sollecitare l’amministrazione comunale a istituire una zona trenta, che preveda anche la realizzazione di rialzi in corrispondenza dei passaggi pedonali. Le vie interessate, realizzate oltre cinquant’anni fa, sono state recentemente interessate da una profonda trasformazione della viabilità con l’introduzione di sensi unici e nuove piste ciclabili».

«L’intervento ha riguardato in particolare via Lombardia – prosegue – e ha comportato un significativo aumento del traffico sulla direttrice est-ovest, anche in conseguenza all’istituzione del senso unico nella stessa via Libertà. Gli autoveicoli percorrono le strade ad alta velocità, mettendo a repentaglio l’incolumità di pedoni e ciclisti che si immettono in strada dai propri accessi carrabili o cancelli. L’amministrazione è intenzionata a istituire la zona trenta o è allo studio un piano di interventi per il controllo della velocità?».

Amadei chiede infine se esista una valutazione tecnica sui flussi di traffico generati dalla nuova viabilità per poter trarre delle conclusioni.

Risponde il sindaco Luigi Locatelli:

«In relazione alla formazione di una zona trenta, i rilievi emersi sono confluiti nel Piano urbano mobilità sostenibile (Pums), strumento a cui teniamo particolarmente perché ci consente di suggerire e rilevare criticità e consente un dibattito assembleare entro il quale occorre sempre tenere a mente il quadro generale delle criticità e delle loro possibili soluzioni sistemiche. Si consideri che a oggi sono già oltre cento le richieste pervenute. Qualsiasi soluzione rientra nell’alveo delle possibili soluzioni all’interno di una visione organica. Il tema della velocità non riguarda solo quel quartiere, ma va attribuito a una diffusa tendenza a superare i limiti imposti. Le segnalazioni dei cittadini sono state ascoltate e continuano a guidare il lavoro, perché i comportamenti del traffico cambiano e vanno monitorati costantemente. I casi particolari vanno sempre analizzati, ma si devono proporre soluzioni su una scala più ampia senza farsi condizionare da aspetti emotivi e parziali o elettorali. È il dovere di chi amministra non solo una via, ma un territorio più vasto, dove vantaggi e svantaggi siano il più equamente possibile distribuiti».

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