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Ribaltone del Consiglio di Stato: "promosso" l'impianto fotovoltaico a Torre Boldone

Ha annullato la precedente sentenza del Tar di Brescia, rigettando la richiesta del Parco dei Colli sia per il metodo sia per il merito

Ribaltone del Consiglio di Stato: "promosso" l'impianto fotovoltaico a Torre Boldone
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di Andrea Carullo

«Il Consiglio di Stato, definitivamente pronunciando sull’appello, lo accoglie e per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, dichiara il ricorso di primo grado al Tar di Brescia irricevibile». È con queste parole che si chiude una lunga vicenda legale riguardante il parco fotovoltaico e, di conseguenza, anche la comunità energetica rinnovabile di Torre Boldone, che dalla sua nascita non ha mai potuto tirare un sospiro di sollievo.

In paese la questione è conosciuta a tutti, ma riassumiamola brevemente: la precedente amministrazione guidata da Luca Macario, ora consigliere di minoranza, insieme alla società Imotorre ha realizzato un grande parco fotovoltaico con una potenza elettrica di oltre tremila megawatt su una superficie di 48 mila metri quadrati, situata tra via Quasimodo e via Martinella. Il Parco dei Colli si era subito opposto, sollevando dubbi sull’iter organizzativo, che non avrebbe tenuto in conto il valore paesaggistico delle aree interessate e sostenendo che mancassero alcuni passaggi obbligatori per legge.

Il ricorso al Tar aveva avuto successo, e sembrava che ormai la questione fosse stata decisa, ma la società Imotorre ha richiesto un appello al Consiglio di Stato che si è espresso questo 7 ottobre. Il ricorso del Parco dei Colli è stato ritenuto irricevibile per questioni procedurali e inammissibile per l’infondatezza del contenuto, quindi sia nel merito che nella forma.

Felice della sentenza si è detto proprio l’ex sindaco, Luca Macario: «La sentenza rende giustizia a quello che è stato il nostro lavoro (...)

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