Ricercatori al lavoro a Castione in zona Castello: si cerca un villaggio del Neolitico
In passato erano già stati rinvenuti reperti e l’area, di proprietà di privati, è vincolata dagli anni Sessanta

Dal sito di Castione della Presolana, in zona Castello, erano già affiorati in passato una serie di reperti: antiche sepolture, oltre a vasellame e monete. Testimonianze di un qualche possibile insediamento del Neolitico compreso tra le aree dell’arco alpino più importanti per quanto riguarda la protostoria. Adesso, con la collaborazione del Comune e dei proprietari dei terreni, è in corso uno studio per individuare un villaggio preistorico e capire come riportarlo alla luce.
Al progetto lavorano l’Università di Padova e quella di Pavia, rappresentate rispettivamente dalla professoressa Rita Deiana, docente di Geofisica applicata del dipartimento Beni culturali, e dal professor Paolo Rondini, docente di Preistoria e protostoria del dipartimento di Studi umanistici. Oltre a loro, in rappresentanza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bergamo e Brescia, c’è la dottoressa Cristina Longhi.




Nella giornata di ieri (lunedì 5 settembre), i ricercatori hanno effettuato le prime indagini nell’area interessata, con prospezioni magnetiche ed elettromagnetiche per cercare eventuali anomalie: se trovate, si procederà con georadar e tomografia elettrica. A rendere l’operazione più difficile la presenza di cinghiali, che smuovendo la terra potrebbero falsare alcuni risultati.
Lo scopo della ricerca è capire chi abitasse questo territorio a quei tempi e come vivesse. Fuor di dubbio che una presenza umana, anche significativa, ci sia stata, date le prove già scoperte e la presenza di scarti di lavorazione del metallo. Si pensa che lì ci fosse, nel primo millennio avanti Cristo, un insediamento in cui si lavorava questo materiale, allora fonte di ricchezza. Se i dati saranno convincenti, si potrà partire con gli scavi. La fase di studio dovrebbe concludersi a fine settembre.
L’area è vincolata dagli anni Sessanta, quando Natale Migliorati, padre dell’attuale sindaco Angelo Migliorati, all’età di 11 anni trovò per caso le tombe. La zona, come detto, è però proprietà di privati. Starà all’Amministrazione, in collaborazione con gli altri enti, capire come valorizzare il sito archeologico.