Il problema

Rifiuti nel lago d'Iseo a Tavernola, per rimuoverli ci vorranno due anni e 3,4 milioni di euro

Il documento di fattibilità illustrato ieri al Pirellone, nessun pericolo immediato ma il materiale non è inerte

Rifiuti nel lago d'Iseo a Tavernola, per rimuoverli ci vorranno due anni e 3,4 milioni di euro
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Ci vorranno due anni e 3,4 milioni di euro, ancora da recuperare, per rimuovere i rifiuti che si trovano sul fondo del lago d'Iseo, a Tavernola Bergamasca nella zona del Corno.

L'incontro al Pirellone

Lo hanno stabilito ieri (venerdì 13 dicembre) durante un incontro al Pirellone,  i rappresentanti di Regione, Comune e Autorità di bacino dei laghi Iseo Endine e Moro.

Al centro c'era il documento di fattibilità, predisposto proprio dall'Autorità di bacino e dalla ditta incaricata Thetis Srl Costruzioni. La montagna di immondizia, che è costituita in larga parte da scarti della lavorazione della gomma, si trova lì dagli anni Settanta.

Oltre ai tecnici, erano presenti l’assessore regionale all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, il sindaco Roberto Martinelli e il presidente dell’Autorità di bacino, Alessio Rinaldi.

In seguito alla riunione, le parti hanno reso noto che la rimozione è stata considerata l’alternativa migliore. Tuttavia, i costi delle operazioni sono ingenti, ma si è ribadito un impegno condiviso a reperire le risorse necessarie, per risolvere una questione che dura ormai da cinquant’anni. Tutto questo tempo è servito per analisi, mappatura dei cumuli e la redazione del documento di fattibilità.

La situazione e l'intervento

Le analisi, svolte nei mesi scorsi dal Consiglio nazionale delle ricerche e Arpa, hanno individuato due aree d’accumulo: una di circa 450 metri quadri e l'altra, più piccola, di circa 22 metri quadri. I rifiuti sono guarnizioni e scarti di lavorazione composti da plastica, gomma e amianto, ma si è evidenziata l’assenza di pericoli immediati per la salute e l’ambiente.

Il materiale, però, è risultato non inerte e per questo si è ritenuta la rimozione come la scelta più idonea, anche per evitare future attività di manutenzione, gestione e monitoraggio.

Il piano prevede di agire prima con degli operatori tecnici subacquei, per eliminare i rifiuti di volume maggiore. Dopo, si effettuerà la sorbonatura, una particolare tecnica di aspirazione per rifiuti più piccoli e sedimenti.

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