Riforma della sanità lombarda, per il Ministero va modificata in quindici punti
Dovranno essere rivisti alcuni dei passaggi riguardanti la gestione delle Case della comunità, le nomine dei direttori generali e gli accreditamenti
Il Pirellone ha incassato l’ok del Governo in merito alla legge di riforma della sanità regionale, che non verrà impugnata a patto però che venga modificata in 15 punti. In particolare, dovranno essere rivisti alcuni dei passaggi riguardanti le Case della comunità, le nomine e gli accreditamenti.
Lo ha riferito oggi (martedì 15 febbraio) l’Ansa, specificando che una delle principali modifiche riguarda proprio la gestione delle nuove Case di comunità che, secondo quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, non può essere affidata in via esclusiva ai medici di medicina generale.
A detta della giunta lombarda, i rilievi mossi dal Ministero della Salute, inviati alla Regione l’1 febbraio scorso, riguarderebbero variazioni formali e non sostanziali del progetto di legge di revisione ordinamentale.
Sul fronte della funzione di accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie, questa sarà centralizzata a livello regionale e non lasciata alle singole Agenzie di tutela della salute che invece si limiteranno a svolgere l'istruttoria. Dovrebbe essere eliminato anche il “listone” di 300 candidati da cui attingere per le nomine dei direttori generali, non in linea con le disposizioni statali.