Rilievi col laser e raccolta fondi per salvare la chiesetta di Sant'Anna a Ponte San Pietro
Del suo recupero si parla da anni, ma con la festa patronale del 26 luglio si sono aperti nuovi spiragli: presto il via ai lavori?
di Laura Ceresoli
Un comitato cittadino e una raccolta fondi per promuovere il restauro dell’oratorio della Natività della Beata Vergine, meglio conosciuto come chiesetta di Sant’Anna, a Ponte San Pietro.
Del suo recupero si parla ormai da anni, ma solo in questi giorni, in concomitanza con la festa patronale del 26 luglio, sembra si stiano aprendo nuovi spiragli. Sono infatti in corso i rilievi per verificare lo stato della struttura e avviare i lavori di sistemazione.
L’esistenza della chiesa è documentata almeno dal 1578 e risulta in seguito come cappella della famiglia Cavalieri dal 1624, anno in cui Michele Cavalieri la fa riedificare e decorare. A partire dal 1723, l’oratorio è detto di diritto del nobile Cesare Marenzi De Cavaleris e nei documenti ottocenteschi è denominato cappellania Marenzi.
«Lo stato di conservazione di questo oratorio sei-settecentesco e della sua decorazione pittorica ad affresco, già da tempo oggetto di attenzione a causa delle frequenti e ripetute infiltrazioni di acqua attraverso la copertura del tetto, si è ulteriormente aggravato in seguito alle piogge torrenziali del mese di giugno, provocando nuove vistose cadute di intonaco dalla volta - spiega il pittore Marco Botte dell’associazione “Un fiume d’arte” -. La situazione attuale è il frutto di una prolungata incuria che rischia ormai di compromettere l’edificio e il suo valore storico, artistico e devozionale».
I rilievi con il laser nella chiesetta
I rilievi con il laser nella chiesetta
Alcune immagini delle rilevazioni laser nella chiesetta
Alcune immagini delle rilevazioni laser nella chiesetta
Un comitato di cittadini si è quindi riunito col proposito di individuare quelle figure che abbiano le competenze per mettere in campo tutti i mezzi materiali, finanziari, burocratici e procedurali necessari a realizzare nel brevissimo termine un intervento di messa in sicurezza degli affreschi e, di seguito, un restauro conservativo che restituisca l’immobile alla sua integrità, bellezza e centenaria funzione di culto. Del comitato si fanno portavoce Marco Botte e Marco Locatelli, anche lui di “Un fiume d’arte”.
Il piano di intervento prevede l’esecuzione dei rilievi sull’immobile e una perizia che definisca i danni alla struttura e i necessari interventi di ristrutturazione e restauro della volta dipinta (...)