“Rinascimento Bergamo”: dalla città orobica la risposta alla ripartenza post-pandemia
Rinascimento Bergamo è il programma lanciato nell'aprile 2020 da Comune di Bergamo, Intesa Sanpaolo e Fondazione Cesvi per sostenere il tessuto economico e sociale della città
Sono stati oltre quattromila i piccoli imprenditori e professionisti finanziati nell'ambito del programma Rinascimento Bergamo, lanciato nell'aprile 2020 da Comune di Bergamo, Intesa Sanpaolo e Fondazione Cesvi per sostenere il tessuto economico e sociale della città così duramente colpita dall'emergenza Covid-19. I promotori ne parleranno il prossimo 6 giugno al Palazzo delle Stelline di Milano, insieme al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini.
Nel corso dell'appuntamento si farà il punto sull'impatto positivo che il programma ha avuto sulla città orobica e sarà l'occasione per lanciare una proposta concreta al Governo alle prese con la gestione dei fondi provenienti dall'Unione europea per l'attuazione del Pnrr, il Piano nazionale di rirpesa e resilienza.
All'interno del programma Rinascimento Bergamo sono stati stanziati venticinque milioni di euro, inclusi dieci milioni di contributi a fondo perduto; otto i bandi complessivi dal Comune di Bergamo nell'ambito del Fondo di mutuo soccorso a favore delle micro e piccole imprese, dei professionisti e delle organizzazioni non profit che compongono il tessuto economico e sociale della città. Mettendo a frutto la propria esperienza nella risposta alle emergenze, Cesvi si è fatta carico della gestione dei bandi, della valutazione delle richieste di finanziamento, dell'erogazione dei contributi a fondo perduto e delle attività di monitoraggio e rendicontazione.
Intesa Sanpaolo, inoltre, ha per la prima volta messo in campo uno strumento sostenibile e innovativo, anche a livello internazionale: il prestito d'impatto. Ovvero uno strumento caratterizzato da lunghe scadenze dedicate ad attività a elevato impatto per l'ecosistema delle imprese nel contesto territoriale bergamasco. Insomma: un modello di sinergia tra pubblico e privato efficace ed efficiente, che potrebbe essere replicato anche a livello nazionale per aiutare il Paese a ripartire dopo due anni di pandemia.