Ringhiera di Porta San Giacomo, il sovrintendente sfida Sgarbi e Belotti
Luca Rinaldi: «Se pensano sia uno scempio, facciano un'interrogazione parlamentare»
Ieri la visita del sovrintendente c'è stata, alle 8.30 di mattina. Dopo le segnalazioni al Comune intorno alle ore 7, erano stati mandati degli operai a togliere dalla ringhiera gli oggetti del goliardico allestimento messo in piedi la notte precedente come provocazione rispetto alla legittimità estetica dell'opera. Quindi Rinaldi non ha potuto vedere la sorpresa che era stata lasciata per lui, ma ha trovato tutto in ordine come prima e ha infine dato il suo placet rispetto al risultato finale, nel corso di un colloquio con l'assessore ai Lavori pubblici, Marco Brembilla, che ha poi riferito la sintesi del suo giudizio alla stampa.
La ringhiera sarebbe secondo lui «semplice, lineare, uguale a quelle che troviamo in tanti centri storici italiani e a quella che già c’è venti metri più in basso - come da sua dichiarazione riportata dal Corriere della Sera Bergamo -. Il progetto è stato predisposto dal Comune, corretto dalla Commissione per il paesaggio, poi approvato dalla Soprintendenza nel marzo 2020, è un lavoro fatto da esperti».
L'unico consiglio arrivato dall'architetto è stato quello di posizionare una serigrafia, recante il logo del Comune con un supporto metallico per base verniciato come la ringhiera, sulla porzione di muro che piega verso la Porta. Per quanto riguarda il muro di contenimento, si dovrebbero rifare le fughe fra le pietre utilizzando una malta più tendente al giallo, invece del grigio attuale.
Parlando del sopralluogo, fatto a cantiere già chiuso, si è giustificato spiegando come sia arrivato alla Sovrintendenza a gennaio, di conseguenza ha voluto concedere il beneficio del dubbio verificando di persona. Rinaldi è poi passato all'argomento delle critiche avanzate dal critico d'arte Vittorio Sgarbi e dal deputato leghista Daniele Belotti: «Se l’onorevole Vittorio Sgarbi, che dà la colpa a una Soprintendenza troppo invadente, e l’onorevole Daniele Belotti, che dà la colpa alla Giunta e ritiene la Soprintendenza troppo acquiescente, reputano sia stato compiuto uno scempio, possono ricorrere a un’interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura, magari sollecitando un’ispezione da Roma o l’attivazione del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero. Altrimenti rimangono chiacchiere ferragostane».
Nel frattempo l'assessore Brembilla è ritornato un'ultima volta sulla questione, difendendo il suo operato e chiedendo la fine delle polemiche, spiegando anche che così si è andati incontro alle esigenze di persone disabili e mamme con passeggini, che potranno percorrere lo scivolo in sicurezza.