Cascina Ponchia, la denuncia del comitato: «Il Comune rinuncia a 600 mila euro»
L'anno scorso presentato un progetto di riqualificazione che prevedeva la ristrutturazione della Cascina. Oggi l'intervento non sarebbe più finanziato
Era aprile dell’anno scorso quando Palazzo Frizzoni presentava il nuovo volto che avrebbero assunto i quartieri di Monterosso, Valtesse e Conca Fiorita. Un grande piano di valorizzazione urbana del valore di 15 milioni di euro, finanziato grazie a fondi strutturali e d’investimento europei, che contemplava anche la riqualificazione della Cascina Ponchia, ripensata in una prospettiva di utilità sociale.
Nello specifico, per questo intervento il progetto “Spazi_ARE” avrebbe stanziato 600 mila euro. Fondi ai quali però, adesso, «l’Amministrazione comunale ha deciso di rinunciare», denuncia il comitato PonchiaOtto, che da mesi chiede al Comune di Bergamo di riaprire lo stabile sgomberato a ottobre del 2020.
Al contrario Palazzo Frizzoni, per ristrutturando lo stabile vorrebbe affidarlo tramite project financing a un ente del terzo settore. Una soluzione che si sarebbe dimostrata difficilmente percorribile, vista anche l’assenza di un interlocutore interessato nel concreto a rimettere a nuovo la Cascina. In buona sostanza, secondo il comitato, si sarebbe tornati al punto di partenza, con un immobile pubblico inaccessibile ai cittadini per mancanza di fondi e per la caparbietà nel perseverare su una strada problematica.
«L’Amministrazione, quindi, ha ritenuto incompatibile il percorso testardamente scelto con la necessità di portare a termine per tempo i progetti finanziati dal bando, nonostante preveda un orizzonte temporale non proprio immediato, il 2027 – aggiungono i cittadini -. Nemmeno tale data è apparsa agli amministratori plausibile per immaginare la Cascina tolta dall’incuria in cui versa ormai da due anni».
Per il comitato PonchiaOtto il Comune non avrebbe realmente a cuore il futuro della Cascina. «L’unico immobile storico del quartiere non è ritenuto meritevole di alcuno dei 15 milioni di euro complessivi che il bando destina a Monterosso e ai quartieri limitrofi – osserva -. L’incuria a cui è sottoposto non può che aggravare le già precarie condizioni del tetto. Ci appare evidente come la strada tracciata porti, forse ad opera della prossima amministrazione, all’alienazione di un immobile per il quale non si è stati capaci d’immaginare prospettive percorribili. E tutto questo mentre da mesi ai residenti l'Amministrazione non degna nemmeno di rivolgere una risposta».