Cosa ne penso? Che in una città quale è Bergamo, non è possibile che ogni volta che ti svegli, prima di uscire di casa devi pensare quali strade sono percorribili e quali no. Ogni settimana e ogni giorno le cose cambiano. Tra gli innumerevoli cantieri aperti e poco frequentati dalle "maestranze" (operai al lavoro), le baracconate del centro, città alta vietata per i proletari e ora ci si mette anche l'Atalanta, che nessuno capisce perchè mai, i vari pullman delle squadre e dei tifosi, devono sempre transitare nel centro città quando per raggiungere lo stadio esiste la circonvalazione delle valli, rotonda di Bonaldi e poi rotonda di Monterosso e poi stadio? Siamo amministrati da chi?

Ha che ora apre il parcheggio in via Bottaro il 16 pomeriggio? Grazie

Signor Pantani, io come lei vorrei mandarli tutti a quel paese ma non credo che in questo caso la giunta c'entri molto. E poi abbiamo da stare tranquilli: abbiamo due eventi nello stesso giorno perché sicuramente da qui a fine mese ne avremo un altro migliaio

Signor Pantani, io come lei vorrei mandarli tutti a quel paese ma non credo che in questo caso la giunta c'entri molto.

Ragazzi, va bene lamentarsi sempre. ma la concomitanza dei due eventi nel periodo top delle ferie, quindi nel periodo di minor affollamento della città, mi pare tutto sommato sopportabile. La festa del Santuario cade di lunedì, domenica sera ci saranno i fuochi sul piazzale dello stadio, le partite di calcio di solito si giocano nel weekend. Non restava che il sabato per la partita con la Juve. Secondo voi il comune doveva impedirla?

Veramente dei casinisti questi della giunta di BG secondo me non bisogna accavallare due eventi nella stessa giornata. Ma questi assessori che università hanno fatto...la "sapienza"di Roma???

Ci vuole fantasia per programmare un evento calcistico il giorno di santa caterina. Non potevano fare la partita che ne so a clusone?

Certo che per la giunta di Bergamo coordinare gli avvenimenti cittadini ha la stessa difficoltà di andare su Marte. Chissa se riescono a coordinare i passi delle proprie gambe, uno dopo l'altro, e non insieme.