Il progetto

Santuario di San Donato a Osio Sotto, «faremo di tutto per conservare questo tesoro»

Il parroco e i tecnici locali hanno presentato gli interventi conservativi in programma. Possibili bandi di finanziamento

Santuario di San Donato a Osio Sotto, «faremo di tutto per conservare questo tesoro»
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di Christian Tognoli

«La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri». L’aforisma del compositore Gustav Mahler è risuonato più volte nel corso dell’incontro “Conserviamo San Donato”, tenutosi lunedì 4 agosto presso il santuario di Osio Sotto.

L’evento, moderato dal presidente del Consiglio comunale Daniele Pinotti, si proponeva come una prima presentazione dei futuri interventi conservativi in favore del luogo di culto, tanto caro alla popolazione osiense. Citata per la prima volta nel XV secolo, la struttura ha subito nel corso degli anni diversi interventi ampliativi e di restauro: l’ultimo nel 1930, affidato all’ingegner Luigi Angelini.

Da allora, i segni del tempo si sono fatti evidenti: quasi tutte le volte sono caratterizzate da fessurazioni strutturali, mentre i pavimenti e le lesene sono interessati da fenomeni di umidità di risalita, che determinano la presenza di muffe e alterazioni cromatiche, e alcuni stucchi e intonaci sono ormai erosi. Da qui la necessità di intervenire.

«Faremo di tutto per conservare questo tesoro della nostra comunità» ha chiarito il parroco don Luciano Ravasio. I primi rilievi e valutazioni, propedeutici a comprendere le modalità di intervento, sono stati operati dagli architetti osiensi Giuseppe e Alberto Gualdi, che si sono offerti gratuitamente di seguire le operazioni.

«In questi cent’anni non si è mai intervenuti con opere di manutenzione ordinaria. Questo porta allo stato in cui ci troviamo oggi» ha sottolineato Alberto Gualdi, che in un puntuale ed esaustivo intervento ha illustrato le criticità della struttura e le possibilità di intervento, che avverrà a lotti e prevedrà anche la stabilizzazione delle travi di sostegno del tetto e dei pilastri e la pulizia di stucchi, marmi e altari.

Fondamentale, a questo punto (...)

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