Sabato 20 luglio una rappresentanza della comunità bengalese bergamasca è scesa in piazza Vittorio Veneto a sostegno degli gli studenti del Bangladesh «che sono stati uccisi per aver manifestato a difesa dei propri diritti. Dopo due giorni di proteste pacifiche, il governo ha usato le armi contro di loro», scrive Mim Sultana, che studia a Bergamo.
Cosa è accaduto in Bangladesh
In Bangladesh in questi giorni sono scoppiate mobilitazioni studentesche, talvolta represse dalla polizia, per chiedere diritti e parità di trattamento rispetto ai coetanei che appartengono alle caste più abbienti. Le manifestazioni sono state represse nel sangue: sarebbero 200 gli studenti rimasti uccisi dalle cariche.
In piazza a Bergamo
C’erano donne, bambini e famiglie in piazza Vittorio Veneto. Tanti dei presenti sono preoccupati per i famigliari rimasti in patria. Da quattro giorni sono stati interrotti i contatti Internet e non hanno notizie dei parenti. I militari hanno imposto il coprifuoco e lo mantengono sotto la minaccia di sparatorie.
GUARDA LA GALLERY (2 foto)

