Da indagare

Scoperto un manufatto sotto l’asfalto di via Bonomelli a Bergamo: è già fermo il cantiere per la e-Brt

Doveva partire il 3 dicembre con il restringimento della carreggiata. Ora i lavori sono spostati a data da definirsi: progetto da rivedere?

Scoperto un manufatto sotto l’asfalto di via Bonomelli a Bergamo: è già fermo il cantiere per la e-Brt

Un manufatto, ancora da indagare, ha bloccato i lavori in via Bonomelli a Bergamo, dove, dallo scorso mercoledì 3 dicembre, era previsto un restringimento della carreggiata per poter proseguire con la realizzazione della linea di bus elettrici e-Brt. La nuova scoperta ha costretto l’amministrazione a mettere in standby il cantiere, che si sarebbe dovuto concludere il 20 dicembre.

Progetto da rivedere?

La costruzione, la cui natura è ancora da indagare come ha spiegato l’assessore alle Politiche di mobilità Marco Berlanda a Corriere Bergamo, è stata scoperta dagli operai nel primo giorno di cantiere, durante le ispezioni preliminari: il manufatto, in muratura e con diversi strati, è stato notato dalla telecamera calata sotto l’asfalto attraverso un chiusino. Non era presente in nessuna planimetria disponibile.

Il nuovo cantiere, che doveva partire il 3 dicembre scorso, risulta di fatto fermo: il restringimento della carreggiata, necessario per procedere alla riduzione del marciapiedi, sarà rimandato a data da destinarsi. Non è ancora chiaro nemmeno se il progetto rimarrà come pensato in origine oppure se verrà modificato in base alla nuova scoperta.

In corrispondenza del manufatto, ha spiegato ancora Berlanda, verrebbe realizzata infatti una corsia stradale che dovrà sopportare pesi ben superiori rispetto a quelli di un marciapiede: le valutazioni, quindi, sono ancora aperte. Il progetto prevede anche l’eliminazione di otto posti auto sul lato sinistro, che faranno posto alla corsia preferenziale dell’e-Brt.

Come procedono gli altri lavori

Il progetto, nel frattempo, è stato completato al 55 per cento: i due capolinea, Bergamo e Verdellino, sono pronti (mancano pensiline e componenti elettroniche), mentre il largo Tironi dopo il termine della rotatoria è stata avviata la posa dei plinti per l’illuminazione delle isole spartitraffico.

All’inizio dell’anno in arrivo, il 2026, sarà realizzato il rondò tra via Moroni e via Campi Spini. Le asfaltature riprenderanno in primavera, mentre la roggia Colleonesca risulta intubata al 95 per cento. L’ultimo tratto, fra via Moroni e Lallio, risulta bloccato e bisognerà procedere in altro modo, con tempi più lunghi.

Raddoppio ferroviario, più complessità

Discorso a parte per il raddoppio ferroviario: i protagonisti ora sono il viadotto in via dei Caniana, la cui demolizione ha impiegato la metà delle notti preventivate, e il ponte di via San Bernardino, dove il cantiere risulta più complesso. Non solo è infatti necessario mantenere in esercizio la linea ferroviaria verso Treviglio, ma si procederà anche al tempo stesso con la ricostruzione del ponte.

Al momento sono in corso, da settembre, i lavori preliminari per l’ampliamento della sede ferroviaria, con la realizzazione di pali e micropali per la sicurezza. Il cronoprogramma prevede, successivamente, le demolizioni: prima della parte sud, poi di quella a nord, spostando di volta in volta la circolazione dei treni.