di Sara Vergani
Lunedì 29 settembre il consiglio comunale di Seriate tornerà a discutere di scuole, ma già nel corso di questa settimana il clima politico si è fatto rovente. “Sinistra per un’altra Seriate” ha infatti organizzato un presidio con banchetto proprio davanti al cantiere fermo da mesi della scuola Aldo Moro, simbolo di un malcontento che cresce di giorno in giorno.
L’obiettivo dell’iniziativa è chiaro: denunciare le scelte dell’amministrazione comunale in materia di istruzione. «Un’amministrazione che sembra capace soltanto di smantellare le scuole – ha dichiarato la militante Roberta Maltempi, riferendosi ai cantieri bloccati dell’Aldo Moro e della Buonarroti -, ma che non è in grado di ricostruirle e restituirle agli studenti e alle famiglie».
L’accusa, ribadita al microfono e riportata sugli striscioni, è pesante: il Comune, secondo la minoranza, continua a destinare fondi e attenzione alle scuole private, mentre le scuole pubbliche restano senza certezze.
Una linea politica che rischia di penalizzare, e in alcuni casi persino di cancellare, la scuola di prossimità, costringendo le famiglie a percorsi complicati nella quotidianità e mettendo a rischio la qualità dell’istruzione pubblica.
Il caso della ormai ex-scuola dell’infanzia Buonarroti (rinominata “Lorenzini”) è emblematico: la struttura è stata trasferita a più di due chilometri dalla sede originaria (da via Fermi a via Buonarroti), obbligando i genitori a spostamenti quotidiani nel traffico cittadino per raggiungere l’altro capo del paese.
Chi non può permettersi queste corse contro il tempo, spiegano dal presidio, si trova spesso a dover valutare l’iscrizione a scuole private, con costi aggiuntivi che non tutte le famiglie possono sostenere (…)