La voce dell'innocenza

I bambini di Casnigo: «Scusa Putin, perché a combattere non ci vai tu con i tuoi figli?»

Gli studenti lo scorso marzo hanno organizzato nelle rispettive sedi un flashmob dedicato alla pace, invocando la fine della guerra

I bambini di Casnigo: «Scusa Putin, perché a combattere non ci vai tu con i tuoi figli?»
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di Giambattista Gherardi

Un abbraccio solidale, colorato dalla gioia spontanea di tanti bambini e da un corale auspicio di pace. Gli studenti delle scuole dell’Istituto Comprensivo di Gandino (unisce le primarie di Gandino, Cazzano Sant'Andrea e Casnigo nonché le secondarie di primo grado di Gandino-Cazzano e Casnigo) lo scorso marzo hanno organizzato nelle rispettive sedi un flashmob dedicato alla pace, invocando la fine della guerra in Ucraina.

Una mattinata ricca di colori ed emozione, soprattutto a Gandino, dove la giornata è coincisa con il primo giorno di scuola per Sofia, una bimba ucraina che lo scorso febbraio (prima dell’invasione russa) era arrivata insieme alla mamma per far visita alla nonna, residente da tempo in paese, e non aveva più potuto far ritorno a casa.

«Sofia è la prima bambina ucraina che abbiamo accolto nel nostro istituto – ha spiegato la dirigente Rita Micco - e anche lei ha detto “no” alla guerra insieme a noi. Abbiamo voluto lanciare un messaggio chiaro: con la guerra non si risolve nulla, solo con la pace si riesce a costruire un mondo migliore». Per Sofia è stata una bella sorpresa e per la mamma un’emozione commossa che ha detto più di mille parole.

Primaria Cazzano S.Andrea
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Scuola Primaria Cazzano S.Andrea

Scuola Primaria Casnigo
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Scuola Primaria Casnigo

Scuola Primaria Casnigo

Scuola Primaria Gandino (1)
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Scuola Primaria Gandino

Scuola Primaria Gandino (2)
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Scuola Primaria Gandino

Scuola Primaria Gandino
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Scuola Primaria Gandino

A Gandino a farla da padroni sono stati i colori della bandiera della pace, richiamati dall’abbigliamento degli alunni e da grandi teli colorati appesi alle finestre. Analoga iniziativa alla primaria di Cazzano Sant'Andrea, dove tutt’oggi gli elaborati dei ragazzi decorano la facciata d’ingresso. A Casnigo gli alunni del plesso scolastico Bonandrini-Bagardi hanno composto la parola "PACE" disponendosi nel cortile, a coronamento di un percorso didattico che nei giorni precedenti e successivi ha coinvolto le varie classi.

Particolare e degna di nota l’attività delle classi quarte, che guidate dalla docente Laura Giorgi hanno deciso di portare avanti un gesto concreto: scrivere una lettera a Vladimir Putin per dissuaderlo dal proseguire nell’invasione e nei bombardamenti in Ucraina, che provocano morte e distruzione. «I bambini - spiega Giorgi - hanno lavorato insieme, in ciascuna delle due sezioni, alla stesura dei testi. Avremmo voluto inviare davvero le due lettere a Mosca, ma abbiamo purtroppo scoperto che i servizi postali verso la Russia, anche a causa delle sanzioni internazionali, sono di fatto sospesi. Si tratta comunque di appelli che è bello far conoscere (li pubblichiamo di seguito), perché nella loro semplicità hanno il pregio di andare dritti al punto, evidenziando l’assurdità della guerra e dell’uccisione di tante persone».

La lettera della Quarta A di Casnigo

Egregio Presidente Putin,

siamo gli alunni della classe 4^A della scuola primaria di Casnigo. Le vorremmo parlare di una situazione che ci preoccupa molto. Noi bambini non conosciamo le ragioni precise della guerra tra Russia e Ucraina, ma le vogliamo chiedere di fermare immediatamente l’attacco all’Ucraina e tentare di ristabilire la pace.

In questo modo sta mettendo in pericolo tante famiglie (sia russe che ucraine): non la preoccupa questo? Lei o i suoi figli combattete? Si metta nei panni di queste persone! Già veniamo da una situazione difficile (la pandemia mondiale di Covid 19), ora anche il rischio di una terza guerra mondiale: non le sembra troppo? Questa guerra preoccupa molte nazioni, vicine e lontane, che la stanno tenendo d’occhio e non resteranno certo indifferenti. Potrebbe provare a farsi aiutare per cercare una soluzione pacifica allo scontro con l’Ucraina.

La invitiamo a discutere con le parole, faccia a faccia, e non con le armi!

La ringraziamo per averci ascoltati, cordiali saluti.

Gli alunni della classe 4^A di Casnigo

La lettera della Quarta B di Casnigo

Egregio Presidente Putin,

siamo gli alunni della classe 4^B della scuola primaria di Casnigo. Noi non siamo esperti di politica, ma vorremmo parlarle di questa situazione complicata fra la Russia e l’Ucraina: tutto il mondo è con il fiato sospeso perché la guerra è tornata in Europa, a pochi anni dalla seconda guerra mondiale.

Non sappiamo i motivi, ma vorremmo farle presente che secondo noi con la guerra non si risolve niente: tutti perdono! Questa guerra sta causando grandi sofferenze a entrambe le parti: giovani soldati mandati a combattere, famiglie separate o distrutte, intere città bombardate e crisi economica in tutta Europa.

Guardando la cartina abbiamo visto quanto la Russia sia già estesa… Quali sono le sue intenzioni? Provi a mettersi nei panni di chi subisce un bombardamento… Chiediamo di non attaccare le case delle persone, gli ospedali, le scuole e di far uscire i profughi in sicurezza: stanno soffrendo tanti innocenti!

La preghiamo di far di tutto per trovare un accordo con l’Ucraina, qualsiasi sia il motivo della guerra, e soprattutto di fare attenzione alle centrali nucleari, che metterebbero in pericolo la vita di tutti (ne abbiamo sentito parlare al telegiornale).

Speriamo ascolti l’appello che le sta arrivando da tutto il mondo.

Cordiali saluti,

Gli alunni della 4^B di Casnigo (Italia)

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