di Marta Belotti
Quando si apre la porta per entrare nel negozio Robe da Roby in centro a Lallio, due sono le certezze: la prima è che ci sarà quello che si sta cercando (che sia un quaderno, un evidenziatore, un quotidiano, un magazine o delle figurine), la seconda è che si verrà accolti dai sorrisi di Roberto Marchesi e Roberta. Da qui il gioco di parole dal quale deriva il nome del negozio.
Sulla vetrina del negozio, tra i colori di astucci, diari, album e giornali è tuttavia da poco comparso un cartello in più: «Vendesi».
«Ormai sono in pensione da due anni e anche mia moglie, che è attualmente la titolare del negozio, ci andrà a breve – spiega Roberto -. Per questo abbiamo deciso di vendere, ma se entro aprile non troviamo nessuno, dovremo abbassare le saracinesche e lasciare i cittadini di Lallio senza edicola. Per noi è un grande dispiacere».
Figlio di una generazione di edicolanti, Roberto ha aperto il suo negozio da 60 metri quadrati a Lallio nel 2005, ormai quasi vent’anni fa, dopo venticinque di lavoro in una multinazionale.
«Ho sentito un richiamo alle origini – spiega -. Mio papà, e prima ancora di lui mio nonno, avevano il chiosco davanti alla Dalmine. Da piccolo portavo in giro i giornali, ma poi una volta cresciuto ho deciso di fare altro, fino a quando mi è capitata questa occasione e, ormai una ventina di anni fa, mi sono buttato in questa esperienza».
Ed è così che Roberto e sua moglie sono piano piano diventati un’istituzione a Lallio. E non solo perché nel loro negozio si può trovare un po’ di tutto, ma anche per la loro disponibilità (…)