Se si parla dei rave party, la Bassa non si è fatta mancare niente
Bressan (Offanengo): "Cambiato il Ministro è cambiato l'atteggiamento. Era quanto il territorio da tempo chiedeva"
Nessun problema lo scorso weekend a Modena per migliaia di ragazzi provenienti da tutta Europa che avevano pianificato di trascorrere tutto il "ponte", fino a oggi, tra fiumi di alcol, droghe e musica tecno alle porte della città emiliana, a pochi metri dalla autostrada A1.
Era il "Witchtek", un mega rave party che nelle intenzioni dovrebbe andare avanti sino a martedì. La situazione è stata fin da subito monitorata dalle forze dell'Ordine che lunedì 31 ottobre, però, hanno avviato le trattative con gli organizzatori dell'evento abusivo con l'obiettivo di sgomberare l'area il prima possibile, come fermamente stabilito dal neo Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Ma se gli "organizzatori" della manifestazione hanno alla fine desistito, per ore il neonato Governo Meloni ha minacciato di usare le maniere forti.
Il rave di Modena
Il rave di Modena
Multe fino a 10mila euro, confische e pene più severe
Non solo: al primo "rave" finito sotto i riflettori della stampa nazionale dopo l'insediamento, il nuovo Esecutivo Governo ha presentato un progetto di intervento per intervenire con il pugno duro, in futuro, sulle adunate non autorizzate "dalle quali possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica". Tra queste, ovviamente, ci sono anche i rave party. L'intenzione del Governo è di introdurre pene più severe per partecipanti e organizzatori (per quanto sia sempre estremamente difficile individuarli). Si provvederà alla confisca di quanto utilizzato durante l’occupazione di spazi (auto, camper, capannoni, stand, service audio-video), e si prevedrà la reclusione da tre a sei anni di carcere e multe da mille a 10 mila euro. Si procederà d’ufficio "se il fatto è commesso da più di 50 persone".
I rave party nella Bassa bergamasca e nell'Alto Cremasco
Un fenomeno non nuovo per la nostra zona, anzi. La Bassa bergamasca e l'Alto cremasco, come scrive PrimaTreviglio - complici le nuove infrastrutture viarie, e la presenza di ampie aree fluviali libere, o di impianti industriali abbandonati - sono state infatti negli ultimi anni tra le aree della Lombardia predilette per l'organizzazione di rave party. In passato se ne sono registrati di diversi, molti dei quali di proporzioni decisamente imponenti. I luoghi preferiti? I Comuni periferici con ampie zone agricole o incolte, che peraltro spesso sono zone di tutela ambientale lungo i fiumi Adda, Serio e Oglio.
Soncino: tre rave in due anni
Una delle zone preferite dai ravers è da sempre la campagna della Calciana, tra Torre Pallavicina e Soncino, sull'Oglio. Tra il 2017 e il 2018 furono davvero parecchie le feste abusive organizzate nel cuore della riserva naturale del Parco Oglio nord. Tra le più grandi, quella organizzata poco distante dal centro abitato e da via Calcio, a Soncino, nell'ottobre 2018: furono circa 500 i partecipanti. Prima ancora, nel 2016, se n'erano verificati uno nell’ex falegnameria di via Cremona di Soncino e nel 2017 all’Isola, un’area boschiva del Parco.
Un rave sull'Oglio tra Soncino e Torre Pallavicina
Un rave sull'Oglio tra Soncino e Torre Pallavicina
Cavernago, l'incubo dell'ex fonderia
Nel 2016 fu invece Cavernago il teatro preferito dei raver. Era Halloween, anche in quell'occasione, e l'ex Fonderia Mazzucchelli sembrava il set di una puntata di «The walking dead» girata lungo la Soncinese. Alcune centinaia di ragazzi avevano occupato la ex fonderia che all'epoca era chiusa da tre anni e di fatto abbandonata e la vicina villetta. Molti i minorenni, provenienti alcuni anche dall'estero. I ravers si erano dati appuntamento via WhatsAppp nella tarda serata di un sabato sera. Le Forze dell'ordine non erano intervenute se non per tenerli sotto controllo: il rischio era che, se si fosse generato un "fuggi fuggi" generale, qualcuno avrebbe potuto finire, con il buio, sotto qualche auto lungo la trafficata e buia Provinciale. Pochi mesi prima, nello stesso posto si era tenuta un'altra festa illegale, a giugno.
Spino: rave party sull'Adda
Anche l'Adda ha avuto i suoi guai. Nel 2020, in piena emergenza Covid-19, attorno a Ferragosto, era toccato a Spino d'Adda: circa 500 persone confluirono in un’ampia conca adiacente l’argine del fiume accedendo tramite un reticolo di strade secondarie. Impossibile controllarne l'afflusso. Erano perlopiù giovani provenienti da Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna, ma con alcune presenze anche da Francia, Austria, Olanda, Germania e Svizzera, a bordo di autovetture e camper. Per 36 di loro, l'anno seguente è scattato il divieto di ingresso nel territorio comunale.
Non era abbastanza: il luglio seguente, nel 2021, un gruppo di «raver» su sorpreso durante un "sopralluogo" sui terreni adiacenti a cascina Nova e cascina Erbatico. A bordo di vetture con targhe francesi, sono stati avvistati da alcuni agricoltori che, memori del mega raduno avvenuto l’anno prima, non avevano esitato ad allertare i carabinieri. E il rave fu bloccato sul nascere.
Il Serio di Urgnano, Ghisalba e Zanica
Un'altra zona particolarmente cara agli organizzatori di questi eventi è stato il Parco del Serio, in particolare le lanche di Urgnano, Ghisalba e Zanica. Anche la Riserva naturale di Malpaga e Basella - complici, ovviamente, il silenzio e l’isolamento - è stata spesso danneggiata da feste che all'indomani dei bagordi lasciavano sul terreno quintali di rifiuti abbandonati. Idem per alcuni terreni di Zanica, poco più a nord, dove uno dei rave più imponenti si è verificato nel 2018. Un altro evento si registrò nel 2016, con circa 200 persone affluite a cascina Spina, territorio di Urgnano, per una festa.
Fara Olivana, sei arresti sul fiume
Sempre sul Serio, ma a Fara Olivana, sei giovani erano stati arrestati in due diverse occasioni, sempre dopo rave party organizzati lungo le sponde del fiume, in territorio di Fara Olivana. Erano stati trovati in possesso di diverse droghe, soprattutto hashish e ketamina, e di ingenti quantità di denaro.
Zingonia, l'ex Tnt tra i luoghi prediletti
Difficile tenere il conto delle occupazioni abusive subite dell'ex Tnt di Zingonia. Il colosso logistico abbandonato per anni, e solo recentemente acquistato, nell'aprile 2021, da una nuova azienda logistica, è stato probabilmente la location preferita in assoluto per i raver della zona.
Il "Witchtek" di nove anni fa al Tnt e quella tragedia sfiorata
Nel 2013, migliaia di ragazzi provenienti da tutta Italia e dall’estero si erano riversati nella grande area industriale in cerca di sballo tra musica elettronica sparata ad altissimo volume, alcol e droga. Era un altro rave di Halloween, e come quello di questi giorni a Modena, il nome scelto per l'evento era "witchtech", da "witch", strega. Ciò che era rimasto dopo i quattro giorni di follia era stato spaventoso: sporcizia, graffiti e degrado. Durante una delle serate si era persino arrivati a sfiorare la tragedia. Un 20enne di Roma, infatti, aveva deciso senza motivo di lanciare la sua auto a fari spenti fin dentro al capannone puntando dritto al palco. Il dj fortunatamente era riuscito a spostarsi in tempo, ma era rimasto comunque ferito mentre l’auto veniva distrutta e ribaltata dai presenti.
Stessa storia, stesso posto, stesso bar (a base di birra, superalcolici e pasticche) in diverse altre occasioni, sempre al Tnt.
Un altro tentativo fu in atto nel 2016, nel periodo di Carnevale. Anche in quel caso il tempestivo intervento dei carabinieri aveva evitato lo svolgimento della festa. All’interno del capannone, nonostante fosse trascorsa solo una notte, sono state ritrovate bottiglie vuote, tende, sporcizia mentre il palco con tanto di postazione del dj, casse e amplificatori era già stato montato. C'erano già circa trecento persone.
Era invece il Capodanno del 2019 quando quando diverse persone segnalarono diversi gruppi di giovani che, in massa, stavano arrivando in stazione a Verdellino. Avrebbero festeggiato il Capodanno 2019 nella stessa ex azienda abbandonata. Se non andò così fu per il pronto intervento delle Forze dell'ordine.
Il plauso di Bressan alla stretta del Governo sui rave party
Anche per tutti questi precedenti, la stretta del Governo sui rave è stata apprezzata da diversi amministratori locali della zona, soprattutto del centrodestra, in queste ore.
"Con ciclicità ci ritroviamo a parlare dei rave party, questi eventi illegali che, come sciagure, colpiscono i territori mettendo a dura prova la pazienza ma soprattutto la sicurezza dei cittadini - ha commentato il vicesindaco di Offanengo Daniele Bressan - Sono eventi che hanno colpito duramente anche il nostro territorio, lo so bene da amministratore di Offanengo, che nel corso degli ultimi anni ha subito due eventi del genere ma vissuto anche da Spino d'Adda".
"Cambiato il Ministro dell'Interno, cambiato l'atteggiamento"
Bressan, leghista, plaude alla nuova linea del Governo. "Qualcosa è cambiato: è la volontà politica di mettere fine a questi eventi che non solo creano sporcizia, disagio, pericolo ma minano soprattutto l'immagine di uno Stato che troppe volte è stato succube di queste vere e proprie opere di violenza alle comunità locali - continua - Oggi non solo si è interrotto e sgomberato un evento, si è accelerato un processo legislativo per colpire nel vivo chi organizza queste feste abusive. Era quanto il territorio da tempo ha chiesto sul tema, un territorio che ora ha finalmente un governo che ascolta amministratori e comunità locali. Cambiato il Governo, cambiato il Ministro dell'Interno, cambiato l'atteggiamento. La politica ha ripreso le redini del Paese e se le premesse sono queste i risultati sicuramente arriveranno".