Bandi criticati

Selezione della referente alla Cultura, Gandi risponde: «Nessun conflitto d'interessi»

Tra ottobre e dicembre 2024, l'opposizione aveva chiesto delucidazioni sulla scelta di affidarsi a una figura esterna e sulle modalità di conduzione della gara

Selezione della referente alla Cultura, Gandi risponde: «Nessun conflitto d'interessi»
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Una è di metà ottobre, l'altra di dicembre dell'anno scorso - e sono quindi due interrogazioni che rientrano tra quelle con tempi di risposta dilatati di cui si lamentava l'opposizione in Consiglio comunale a Bergamo - e avevano al centro un argomento molto specifico. Ovvero la scelta da parte di Palazzo Frizzoni di affiancare all'assessore alla Cultura, il vicesindaco Sergio Gandi, una consulente per il settore, e la successiva designazione per l'incarico di Arianna Bertone.

I dubbi dell'opposizione

Bertone, che aveva già lavorato da interinale nell'Assessorato, è stata scelta dal Comune come «referente delle relazioni in ambito culturale» lo scorso 25 ottobre, dopo una selezione avvenuta tramite apposito bando. Sulle dinamiche di questa selezione - il 15 ottobre, quindi ancor prima che la scelta ricadesse su Bertone - avevano chiesto chiarimenti in un primo documento i capigruppo Giulia Ceci (FI), Ida Tentorio (FdI) e Alessandro Carrara (Lega).

L'incarico in questione sarebbe stato valido inizialmente per cinque mesi (evidentemente di prova) poi prorogabili (come è avvenuto), per un compenso lordo annuo pari a 33 mila euro e orario part-time al settanta per cento. I consiglieri domandavano quali fossero i criteri che avevano fatto optare per la ricerca di una figura esterna di questo tipo, senza magari andare a scegliere qualcuno già presente nell'organico degli uffici di Palazzo Frizzoni, se il compenso fosse proporzionato a quello che avrebbe dovuto fare e quali risultati si aspettava il Comune per i primi cinque mesi di prova.

La successiva interpellanza, datata 10 dicembre 2024, dunque a designazione di Bertone già avvenuta, ruotava invece attorno alla passata esperienza della selezionata in Municipio e a presentarla era stato Arrigo Tremaglia (FdI). Nel testo, il meloniano sottolineava come, nonostante la commissione incaricata di individuare il candidato più idoneo avesse dichiarato l'assenza di conflitto d'interessi, Bertone avesse lavorato dal 10 al 23 ottobre 2024 come interinale nella Segreteria dell'Assessorato, di cui facevano parte anche il presidente della commissione e gli altri componenti.

«Occorreva una figura con competenze»

Gandi ha risposto alle citate interrogazioni oggi (martedì 29 luglio), spiegando che «i criteri che hanno portato alla ricerca di una consulente esterna concernevano il fatto che il sottoscritto, pur avendo significativa esperienza quanto ai compiti amministrativi, non si era occupato negli anni precedenti del settore cultura, ambito complesso sia sotto il profilo tecnico, sia sotto il profilo operativo, con particolare riguardo all’insieme delle relazioni che fanno capo, da un lato, al mondo della cultura e, dall’altro, al Comune di Bergamo».

Il vicesindaco ha inoltre precisato che non c'era, tra i lavoratori interni al Municipio, qualcuno che potesse svolgere l'incarico con le competenze necessarie. «Il compenso è stato parametrato alla specificità delle mansioni e alla richiesta di immediata disponibilità, anche in considerazione dell’esclusività del rapporto di lavoro del dipendente pubblico. Questo è part-time, ma con un orario di lavoro comunque molto maggiore del cinquanta per cento e con poche, residue possibilità di svolgere altre attività lavorative».

«Nessun conflitto d'interessi»

Rispetto invece al presunto conflitto di interessi ipotizzato dall'opposizione, Gandi lo esclude in maniera categorica: «Tale conflitto presuppone, infatti, la sussistenza di un interesse personale [...] in contrasto con l’interesse pubblico. Nell'interrogazione non vengono indicati concreti e puntuali elementi che possano dare atto dell’esistenza di un rapporto particolare tra i soggetti indicati, di amicizia o anche solo di abituale frequentazione, che afferisca alla loro sfera personale. Né la sussistenza di un interesse personale del presidente o dei componenti della Commissione che possano avere perseguito nel gestire la selezione».

L'assessore alla Cultura ha poi precisato che «l’attività lavorativa di Bertone e dei membri della commissione giudicatrice si è svolta in differenti sedi di lavoro, ha riguardato compiti e prestazioni poste in essere senza alcuna particolare interferenza o interazione o condivisione professionale. Inoltre, la prestazione di lavoro interinale si è svolta in un ruolo di diretta collaborazione con l’Assessorato, senza rilevanti contatti, inerenti all’attività operativa e gestionale, con la Direzione del settore».