le conseguenze di non fare più figli

Cam, i reparti produttivi di due stabilimenti chiuderanno a gennaio. I lavoratori scendono in piazza

La crisi, dovuta principalmente al calo del mercato e alla demografia che non vede miglioramenti, non sembra arrestarsi

Cam, i reparti produttivi di due stabilimenti chiuderanno a gennaio. I lavoratori scendono in piazza

A Telgate e Grumello del Monte l’atmosfera è pesante: la “Cam – Il Mondo del Bambino Spa”, sta valutando la chiusura dei reparti produttivi già da gennaio, lasciando in bilico una sessantina di lavoratrici e lavoratori, in gran parte donne.

Una notizia che arriva dopo mesi già difficili. Solo a marzo l’azienda aveva annunciato un esubero di 50 dipendenti, poi ridotto grazie a una ventina di uscite volontarie. Sembrava un passo per stabilizzare la situazione, ma la crisi – dovuta al calo del mercato e a una demografia che non aiuta – non si è mai davvero fermata.

Una crisi lunga anni 

Il problema, infatti, non è esploso oggi. Cam vive una fase complicata già da diversi anni: tra ammortizzatori sociali ormai esauriti, cicli alterni di esuberi volontari e continue difficoltà di vendita legate al calo delle nascite.

Ora la prospettiva non è proprio positiva, anzi, si prevede un bel taglio: in sede rimarrebbero solo uffici e magazzini, mentre tutta la produzione verrebbe affidata all’esterno. Per molti dei dipendenti dei due stabilimenti significherebbe perdere il posto di lavoro dopo anni di servizio.

Via allo sciopero

Oggi (lunedì 17 novembre), riuniti in assemblea, i dipendenti dei due siti hanno deciso di fermarsi e iniziare uno sciopero dalle 13.30 fino a fine turno. Al momento la decisione dell’azienda non è ancora formalizzata, ma la situazione è considerata critica. Il timore è che, senza un accordo o un intervento immediato, i reparti produttivi possano essere chiusi davvero nel giro di poche settimane.

«In attesa che tale decisione prospettata sia formalizzata, auspichiamo che l’azienda riveda le proprie intenzioni e avvii un confronto costruttivo sul tema, al fine di individuare possibili soluzioni alternative o comunque idonee a venire incontro alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti», hanno dichiarato Vincenzo Zammito e Manuel Carrara, che seguono l’azienda per Fim Cisl e Fiom Cgil.