Preoccupazione

Sette mesi del nuovo Codice della strada, Aci Bergamo: «Ma è cambiato qualcosa?»

A chiederselo è Valerio Bettoni, presidente dell'Associazione, che fa il punto della situazione tra eccessi di velocità e smartphone

Sette mesi del nuovo Codice della strada, Aci Bergamo: «Ma è cambiato qualcosa?»
Pubblicato:
Aggiornato:

Sette mesi e mezzo fa, il 14 dicembre 2024, entrava in vigore il nuovo Codice della strada. Ma «qualcuno ha constatato un netto miglioramento?». A chiederselo è Valerio Bettoni, presidente dell'Aci di Bergamo, che fa il punto sulla situazione e - soprattutto - su una delle principali distrazioni degli automobilisti: lo smartphone.

Nuovo Codice: è cambiato qualcosa?

Con il nuovo Codice della strada, sono state introdotte alcune modifiche: tra queste, tolleranza zero per la guida sotto l'effetto di alcol e droghe, passando per restrizioni aggiuntive per i neopatentati, maggiore tutela per i ciclisti e ultimo, ma non per importanza, l'inasprimento delle sanzioni per l'uso del cellulare alla guida. «Da ricordare - sottolinea Bettoni - che il precedente Codice risalita al 1° gennaio 1993 e nel frattempo la mobilità ha conosciuto radicali mutamenti».

«Quanto sono cambiati o, preferibilmente, quanto sono stati corretti i comportamenti degli utenti della strada, qui intesi soprattutto come i conducenti di veicoli a motore? - si chiede Bettoni -. La stretta introdotta con molti giri di vite (traduzione: multe) quanto ha “responsabilizzato” ad esempio la categoria numericamente più rappresentata, cioè gli automobilisti? La guida è migliorata, la disciplina si è consapevolizzata di fronte al numero delle vittime di ogni giorno, con recrudescenza nei weekend? In altre parole, come vanno le cose con le infrazioni, quelle rilevate ma soprattutto gli eccessi che non finiscono verbalizzati dalle forze dell’ordine?».

Eccessi di velocità e vecchie abitudini

Le contravvenzioni, sottolinea il presidente, altro non sono che «la punta dell'esteso iceberg che resta sommerso e non rilevato (quindi impunito). E in ogni modo non sono le multe il termometro più puntuale e preciso sulla prudenza o disinvoltura (eufemismo) con cui si trascura o si "brucia" la segnaletica in nome della velocità e della fretta».

Il nuovo Codice della strada non avrebbe smosso nemmeno le vecchie abitudini, secondo Bettoni. «Si prenda anche solo una delle più diffuse e pericolose pratiche dei conducenti: la distrazione da smartphone e derivati vari. Qualche statistica dice che in media si controlla il proprio dispositivo più di trenta volte al giorno, secondo altre fonti si arriva addirittura a ottanta volte l'ora. Si dimentica che a 50 km/h un secondo di sguardo sullo smartphone significa come guidare per tredici metri al buio».

Sul piatto ci sono anche i dati. «Nell'ultimo weekend di luglio ci sono stati 37 morti sulle strade italiane, diciotto automobilisti, dodici motociclisti, tre ciclisti e quattro pedoni, di età fra i sette gli 87 anni». Anche in Bergamasca, nelle ultime settimane, se ne sono registrati diversi - e alcuni an che piuttosto gravi: dall'automobilista fuori strada a Bariano, al maxi tamponamento sull'Asse interurbano con undici persone coinvolte, passando per la carambola in galleria a Lovere fino al grave schianto di Endine Gaiano, con quattro giovani feriti di cui uno grave. Per non citare i sempre più frequenti incidenti mortali.

«In definitiva e obiettivamente: qualcuno ha la sensazione che la velocità sulle strade sia diminuita e ci sia più attenzione ai limiti della segnaletica? - conclude Bettoni -. Notare che ci siamo limitati a due sole fra le principali cause di incidenti stradali».