Sfrattata famiglia in Borgo Palazzo, protesta l'Unione Inquilini. Il Comune: «Già trovata una soluzione»
Il sindacato lamenta che l'intervento sarebbe avvenuto «senza preavviso» e chiede di «graduare la forza pubblica»
È iniziata in modo turbolento la mattinata di oggi, mercoledì 5 luglio, in via Borgo Palazzo 53, dove Polizia, Digos e ufficiale giudiziario hanno eseguito lo sfratto di una famiglia di tre persone, di cui un minore. Ma l'emergenza sembra già essere rientrata, dato che alla famiglia sarebbe già stata trovata dal Comune una nuova soluzione abitativa. Unione Inquilini, però, lamenta le modalità con cui si sono svolti i fatti.
Sfratto senza preavviso
In particolare, il sindacato parla di uno sfratto avvenuto «senza preavviso», tanto che «la donna e il minore si sono spaventati e si sono barricati in casa. Fabbro e Polizia hanno provveduto a sfondare la porta e a eseguire in modo forzato lo sfratto. L'Amministrazione comunale non è intervenuta».
Continuano: «Questo nonostante Francesco Macario, presidente di Unione Inquilini, avesse incontrato l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo, chiedendo che in assenza di una politica abitativa e sociale almeno chi contattasse la Prefettura per graduare l'utilizzo della forza pubblica in modo da raccordarlo con le soluzioni anche se solo di carattere emergenziale».
La famiglia resta unita
Se Unione Inquilini ha parlato prima di una collocazione di una notte in un albergo e nei prossimi giorni in una comunità di accoglienza per donne sole con minori e poi di una soluzione comune in ostello, l'assessore Marcella Messina ha invece fatto chiarezza e tranquillizzato: «La situazione è stata risolta. Abbiamo trovato una soluzione in via Morali per tutta la famiglia».