l'incontro

Sfratti in Bergamasca: da settembre convalidati 150 per morosità, eseguiti 75

La riunione in Prefettura è stata convocata su richiesta delle associazioni sindacali degli inquilini del territorio

Sfratti in Bergamasca: da settembre convalidati 150 per morosità, eseguiti 75
Pubblicato:
Aggiornato:

L’attività di convalida delle procedure esecutive di sfratto è ripresa a giugno dell’anno scorso: da settembre a febbraio ne sono stati convalidati oltre 150 per morosità e, a partire dal mese di ottobre, ne sono stati eseguiti 75 dall’ufficiale giudiziario, assistito dalle forze dell’ordine.

I dati sono stati comunicati questa mattina (giovedì 24 febbraio) dal presidente del tribunale di Bergamo, Cesare de Sapia, e dalla presidente della terza sezione civile, Laura Irene Emilia Giraldi, durante un incontro presieduto dal prefetto Enrico Ricci per fare il punto sulla situazione riguardante gli sfratti in Bergamasca.

Un vertice a cui hanno partecipato anche il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi, gli assessori Marcella Messina (politiche sociali) e Marzia Marchesi (edilizia residenziale pubblica), il questore Stanislao Schimera, un rappresentante del comando provinciale dei carabinieri, Fabio Danesi, presidente dell’Aler Bergamo-Lecco-Sondrio, rappresentanti delle associazioni degli inquilini Sunia, Unione Inquilini, Sicet-Cisl e, in videoconferenza, anche gli amministratori dei Comuni della provincia con un’alta tensione abitativa.

La riunione è stata convocata su richiesta delle associazioni sindacali degli inquilini non soltanto per fare il punto della situazione a Bergamo, ma anche per valutare quali misure adottare per prevenire le eventuali criticità a livello abitativo che potrebbero venirsi a creare anche in seguito allo sblocco della sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, legato all’emergenza Covid.

«Le situazioni di particolare disagio segnalate dalle associazioni sindacali – si legge in una nota - sono state seguite dalla Prefettura e non si sono registrate particolari problematiche», neppure nei casi in cui sono intervenute le forze dell’ordine. I nuclei familiari particolarmente fragili, destinatari di provvedimenti esecutivi di sfratto, avrebbero sempre trovato un alloggio alternativo grazie all’azione dei servizi sociali comunali.

«Anche in adesione alle richieste delle associazioni degli inquilini – conclude il comunicato diffuso dalla Prefettura -, la situazione degli sfratti continuerà ad essere attentamente monitorata nel corso di riunioni periodiche, al fine disporre di un quadro costantemente aggiornato della situazione alloggiativa che consenta di prevenire situazioni di criticità».

Seguici sui nostri canali