Punti di vista diversi

«Sgomberare piazza Angelini dalle auto è giusto. E bisognerebbe chiudere anche la Corsarola»

Una lettrice ci ha scritto: condivide la decisione dell'amministrazione e sottolinea tutti i punti a favore della riqualificazione dello spazio

«Sgomberare piazza Angelini dalle auto è giusto. E bisognerebbe chiudere anche la Corsarola»

Continua a fare discutere il progetto di riqualificazione di piazza Angelini in Città Alta, con diversi cittadini che negli ultimi mesi ne hanno sottolineato le criticità (in particolare, l’eliminazione dei parcheggi attualmente utilizzati dai residenti), accusando l’Amministrazione di voler «uccidere l’anima popolare» del borgo antico di Bergamo. Ma c’è anche chi condivide la strada intrapresa da Palazzo Frizzoni, che negli ultimi anni ha già “sgomberato” dalle auto piazza della Cittadella.

«La liberazione delle piazze dalle auto non è una scelta improvvisa: è una linea di indirizzo perseguita da almeno tre amministrazioni consecutive, avviata anni fa e dichiarata nei programmi elettorali. Parlare oggi di decisione “calata dall’alto” ignora un percorso pubblico fatto di atti, piani della mobilità e fasi di riorganizzazione già note, che possono non piacere a qualcuno, ma di certo non spuntano dal nulla».

A scriverlo è una lettrice, che attraverso una lettera inviata al nostro giornale ha espresso condivisione con la scelta del Comune di liberare piazzetta Angelini dalle auto, che «merita di essere raccontata con fatti e non con narrazioni allarmistiche, fomentate peraltro sempre dalle stesse persone».

«I parcheggi per i residenti? Sono aumentati»

«Da anni la piazzetta è utilizzata come parcheggio con un numero di veicoli ben superiore a quello previsto: circa 30 contro 16. L’amministrazione ha proposto ai residenti interessati un’alternativa concreta: un parcheggio custodito, multipiano e coperto a 135 euro al mese nel cuore del centro storico, a pochi passi da Piazza Angelini. È una cifra inferiore ai prezzi di mercato e, peraltro, più bassa di quanto molti residenti pagavano fino a poco tempo fa nel parcheggio di San Pancrazio, struttura che era dedicata proprio alla sosta stanziale».

Oggi quel parcheggio, continua la lettrice, accoglie principalmente le auto dei turisti dei B&B («molti sono di proprietà degli stessi residenti»), con tariffe intorno ai 20-25 euro a notte. «Perché chi fino a 4-5 anni fa sostava lì fino a ieri non potrebbe farlo ora, per di più pagando meno in un’altra struttura a pochi metri? O è forse più comodo lasciare il posto agli ospiti dei propri B&B per renderli più appetibili, e pretendere un posto auto nelle strisce gialle, che prima dell’arrivo del turismo avevano snobbato?».

La residente sottolinea inoltre come, in realtà, anche dopo l’apertura del parcheggio della Fara e la riorganizzazione della sosta i posti riservati ai residenti sarebbero aumentati anziché diminuiti: oggi è possibile parcheggiare lungo le Mura, in piazza Rosate, in via La Rocca e in piazza Mercato del Fieno e dietro all’abside del Duomo, tutte zone a ridosso di piazzetta Angelini.

«La tesi secondo cui gli abitanti sarebbero costretti a “lunghe e impervie salite” è, nei fatti, esagerata, per non dire strumentalizzata: senza contare vivere in Città Alta comporta scelte di mobilità coerenti con un contesto storico fragile, dove l’auto privata non può essere la risposta a ogni spostamento e anche da parte dei residenti si richiederebbe un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici».

La tutela della Corsarola

Si parla anche di accessibilità. «Le tutele esistono: pass per residenti, facilitazioni per caregiver e permessi speciali per l’accompagnamento sotto casa di persone anziane o con difficoltà, con successivo spostamento dell’auto in sosta regolare da parte di chi li accompagna. È fuorviante far passare l’idea che “in Città Alta siano tutti anziani e in difficoltà” e che quindi serva mantenere un deposito di auto in una piazza che, per progetto originario dell’ingegnere Luigi Angelini (anni Trenta- Quaranta), doveva essere un piacevole percorso pedonale parallelo alla Corsarola (in particolare al tratto di via Gombito), in continuità con l’area del Lavatoio».

Ci sarebbe inoltre, secondo la residente, un tema di sicurezza non adeguatamente evidenziato: per entrare e uscire dal parcheggio, le auto attraversano  e percorrono tratti molto frequentati della Corsarola con rischi per pedoni, famiglie e bambini. «Eliminare la sosta in piazzetta Angelini riduce traffico inutile e pericoli da manovra; mantenere l’accesso carrabile solo fino a piazza Mercato del Fieno basterebbe alle esigenze locali senza compromettere la vivibilità, e come conseguenza si eliminerebbe anche parecchio traffico in piazza Mercato delle Scarpe/via Arena».

La difesa del «tessuto sociale»

Ultimo punto riguarda il «richiamo alla difesa del tessuto sociale», che secondo la lettrice «va messo in prospettiva storica»: lo spopolamento di Città Alta è precedente al recente boom turistico. «Tra gli anni Settanta e il 2000 si è passati, dati alla mano, da circa 8.000 a 2.626 residenti. Le cause sono molte: scomodità logistica, scuole in città bassa, servizi, case più ampie con giardino e, naturalmente, parcheggio. Attribuire al turismo, o a una misura puntuale di riqualificazione, la responsabilità dell’esodo è strumentale».

Un appunto va all’amministrazione, che «deve rafforzare i controlli sui permessi, in particolare lavoratori, che dovrebbero essere concessi solo a chi dimostra l’oggettiva impossibilità di raggiungere Città Alta con i mezzi pubblici. Oggi l’immagine che offriamo è pessima: auto ovunque, manovre rischiose, van e furgoni che sfrecciano sulla Corsarola. Perciò la domanda all’amministrazione non è se liberare piazzetta Angelini, ma quando verranno liberate anche le altre piazze e reso pedonale l’intero asse storico. Città Alta non ha bisogno di nuovi parcheggi a raso, ma di spazi pubblici vivibili, sicuri e belli, accessibili a tutti».