Si alza la protesta a Levate: «Un giro di due chilometri per entrare in stazione»
Partiti finalmente i lavori per la nuova rampa di accesso per persone disabili. Ma la chiusura temporanea dell’ingresso pedonale fa discutere

di Andrea Carullo
Sono partiti ufficialmente i lavori di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) per la realizzazione della nuova rampa d’accesso alle persone con disabilità della fermata ferroviaria di Levate.
L’opera era stata richiesta a gran voce dai cittadini, anche a fronte della chiusura della rampa originaria, quella presente in via Fantoni, che attualmente risulta bloccata da due anni a causa del cantiere - ancora congelato - per l’installazione delle barriere fonoassorbenti.
«I lavori, finalmente, sono partiti - dichiara con sollievo la sindaca, Paola Agazzi -. Credo anche che si concluderanno a breve, dovrebbe trattarsi di un lavoro abbastanza veloce, si parla di venti giorni al massimo. Rispetto al progetto iniziale è stato spostato il vialetto per renderlo meno in pendenza, così da consentire un accesso più dolce a tutti. Verrà inoltre spostato un pezzo di cancellino, così da rendere tutto in piano, senza gradini e quindi barriere architettoniche».
«Siamo molto contenti - fa sapere la sindaca -, anche perché si tratta di lavori che non rientrano nelle nostre spese, ma in quelle di Rfi, e che sicuramente servivano. Non dovrebbero verificarsi chiusure per il passaggio per i pendolari, al massimo per un paio di giorni».
E proprio su questa questione negli scorsi giorni si è aperto un dibattito in paese che ha sollevato preoccupazioni in diverse persone. Per procedere alla realizzazione della rampa, infatti, è possibile che si renda necessaria una chiusura temporanea dell’accesso pedonale alla fermata utilizzata da tutti i pendolari. Se così fosse, coloro che dovranno prendere il treno in quei giorni saranno costretti a passare dal quartiere Bailino allungando il percorso di circa due chilometri a piedi.
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